Articoli

Il Regno della Natura Vivente – 4. I Deva e gli Spiriti di Natura

I Deva e gli Spiriti di Natura

Nei capitoli precedenti abbiamo visto che, oltre agli Spiriti dei quattro elementi, esistono molti altri Spiriti di Natura: per ognuno dei tre regni inferiori esistono Entità che vivono nel piano eterico, composti dalla stessa energia eterica degli Spiriti dei quattro elementi, che si occupano di ogni singola manifestazione nel piano fisico di questi tre regni: le pietre, i vegetali e tutti gli animali sono sostenuti, guidati e nutriti energeticamente dagli Spiriti di Natura.

Queste creature del mondo invisibile non hanno una morale, non distinguono il bene dal male, eseguono gli ordini che ricevono dalle Entità superiori del piano astrale, in particolare dai Deva e dagli Angeli, ma proprio per questa mancanza di una vera morale, essi possono rispondere anche agli ordini di persone oscure e negative. Quando si dice che i maghi neri utilizzano le forze della Natura, si parla proprio di queste Entità. Pur non avendo una morale, esse non amano però le imposizioni e prima poi si ribellano, provocando grandi sofferenze in chi li costringe ad agire contro la propria volontà.

Gli Spiriti di Natura sono presenti ovunque, in tutti i luoghi della Terra, particolarmente nei contesti naturali: essi non amano infatti tutto ciò che è artificiale e disarmonico, come il rumore e l’inquinamento. Riconoscerne la presenza, ringraziarli per il lavoro che svolgono e per la bellezza che creano, è quanto di più importante si possa fare per stabilire un contatto con loro:

Quando entrate in un bosco o in un qualsiasi altro luogo della Natura, dovete essere coscienti del fatto che tutti quegli esseri, che sono svegli e molto sviluppati, vi vedono. È quindi bene legarsi ad essi, ammirarli, perfino estasiarsi ed apprezzare il lavoro che fanno. Infatti questi Esseri sono molto contenti che la bellezza e l’utilità del loro lavoro siano riconosciute e se vedono che li apprezzate, diventano vostri amici, vi sorridono, danzano davanti a voi e possono perfino offrirvi dei regali: la vitalità, la gioia, l’ispirazione poetica, la chiaroveggenza…[1]

Al di sopra degli Spiriti di Natura troviamo i Deva della Natura, che sono esseri assimilabili all’Ordine angelico presenti nel piano astrale della Terra. Essi si occupano di gestire intere superfici e regioni, pianure, valli, catene montuose, mari, laghi, ecc. Innumerevoli sono i loro compiti e di infinita bellezza e intensità sono le manifestazioni di queste sublimi creature dell’invisibile.

Sui Deva della Natura Aïvanhov non ha lasciato molte indicazioni, ma questo brano che riportiamo ci fa capire che egli era in stretto contatto con loro.

Posso però già dirvi che numerosi Iniziati hanno fatto degli scambi con gli Spiriti della Natura, con esseri molto puri come le Silfidi, le Salamandre, le Ondine o i Deva… Degli scambi sottili e meravigliosi che hanno dato loro una felicità inesprimibile.

A tale riguardo posso raccontarvi un fatto che è capitato a me. Varie volte durante la notte sono stato svegliato dalla presenza di creature irreali, diafane, di una straordinaria bellezza. Tutte mi attorniavano e mi guardavano ed era uno sguardo tale da farmi sciogliere in un amore indescrivibile. Esse non mi toccavano, ma rimanevano soltanto attorno a me guardandomi, e tutta la loro potenza era nei loro occhi. Non avevo mai visto un tale sguardo negli esseri umani. Sembrava venire da molto lontano, da molto in alto. E questo è durato delle ore… Ho saputo in seguito che quelle creature erano dei Deva e ho capito che venivano a farmi visita per mostrarmi che esiste nella Natura una bellezza che supera ogni immaginazione. Mi hanno fatto vivere quegli stati d’animo così straordinari affinché sapessi almeno che erano possibili. I Deva che si sono presentati hanno aperto in me un mondo nuovo. Non posso descrivere la purezza assoluta, la luce, l’irraggiamento e quei colori… La Madre Divina che sa dov’è il mio cuore, dov’è la mia anima, dov’è il mio ideale, li aveva inviati per istruirmi; sono loro che mi hanno fatto molte rivelazioni sull’amore, il vero amore, quello che non ha bisogno di manifestazioni fisiche.[2]

C’è poi un’Entità di ordine ancora superiore, che è l’Anima della Terra, la quale gestisce l’evoluzione di tutto il nostro pianeta e di tutte le sue creature. Oltre questa Entità, che possiamo chiamare il Reggente della Terra, ci sono Esseri superiori che governano gli altri pianeti, i sistemi solari, le galassie, ecc. e qui troviamo le Gerarchie angeliche superiori: gli Arcangeli, i Principati, le Virtù, le Potestà, le Dominazioni, i Troni, i Cherubini e i Serafini.

Fra l’uomo e Dio esistono creature spirituali che la tradizione cristiana, ispirandosi a quella ebraica, ha chiamato “Gerarchie angeliche”. La parola “gerarchia” indica che fra queste Entità esistono alcune differenze di grado. Partendo dall’alto e procedendo verso il basso, gli Ordini angelici sono: i Serafini, i Cherubini, i Troni, le Dominazioni, le Potestà, le Virtù, i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli. Gli Angeli sono i più vicini agli esseri umani, perciò sono incaricati di vegliare su di loro. Al vertice della gerarchia, invece, i Serafini e i Cherubini non conoscono neppure l’esistenza degli abitanti della Terra e mai avranno il compito di vegliare su di loro. Essi si occupano delle galassie, ed è raro, anzi, rarissimo che uno di loro vada incontro a un essere umano. Un Serafino attraversa lo spazio con la rapidità del fulmine. Se siete vigili e pronti a cogliere qualcosa delle sue radiazioni celesti, sperimenterete una folgorazione, un’illuminazione, i cui effetti dureranno per tutta la vostra vita. Tuttavia non potrete trattenerlo: Egli continuerà la sua corsa attraverso l’infinita distesa del Cielo.[3]

I Deva, così come tutti gli ordini angelici superiori, agiscono in perfetta sintonia con la volontà del Mondo Divino, e per questo nessun essere oscuro può piegarli alla loro volontà.

Nella scala evolutiva, come abbiamo visto, l’essere umano è l’anello di congiunzione tra le Entità del regno angelico e i regni inferiori. Egli ha quindi il compito di far fluire la vita nelle due direzioni, quella involutiva che dalla Sorgente Divina va fino alle pietre, e quella evolutiva che riporta tutti gli esseri verso il Creatore. Questo compito può essere svolto solo se l’uomo è consapevole del piano invisibile e dei suoi abitanti.

Infatti, se è vero che la Natura senza l’uomo raggiunge un perfetto equilibrio, là dove vi è un uomo consapevole e spirituale la Natura, manifesta non solo un equilibrio tra tutte le sue creature e le sue manifestazioni, ma si eleva ad un livello di armonia superiore. Un Iniziato riesce infatti, con la propria presenza, la propria consapevolezza e il proprio lavoro, ad attirare sulla Terra Entità di luce di categorie superiori, facendo aumentare notevolmente le vibrazioni di un luogo. Questo è il compito dell’uomo: aumentare il livello vibrazionale della Terra, affinché la Natura e tutte le sue creature possano evolvere nell’armonia e nella pace. Questo compito lo può svolgere solo diventando consapevole della presenza degli abitanti del mondo invisibile, imparando a conoscerli e a rispettarli.

Ovunque andiate, sui monti, nei boschi, sulla riva di un lago o del mare, se volete manifestarvi come figli di Dio che aspirano a una vita più spirituale e più luminosa, dovete mostrarvi consapevoli della presenza delle creature eteriche che vi abitano. Accostatevi a loro con rispetto e raccoglimento, cominciate col salutarle, poi testimoniate loro la vostra amicizia, il vostro amore e chiedete le loro benedizioni. Queste creature che vi notano da lontano sono talmente stupite del vostro atteggiamento che si preparano a riversare su di voi i loro doni: pace, luce e pura energia. Vi sentirete allora irrorati, avviluppati dall’amore e dalla meraviglia di quegli esseri spirituali, e quando scenderete verso le valli, verso le città, porterete con voi tutta quella ricchezza e anche delle rivelazioni, delle idee più ampie e più vaste. Poi, alla fine avrete in più la gioia per aver contribuito a trattenere in certi luoghi gli abitanti celesti e persino ad averne attirato altri. Non dimenticate mai che è nel silenzio che si hanno le condizioni più favorevoli affinché le Entità si manifestino. Queste, poiché hanno bisogno di silenzio, aspettano sempre delle particolari condizioni che purtroppo gli uomini offrono loro assai raramente. Allora, da oggi in poi, imparate ad amare il silenzio, pensate a creare dappertutto attorno a voi un’atmosfera spirituale di silenzio e di armonia, onde preparare la venuta degli Esseri luminosi e potenti.[4]

Un uomo consapevole può trasformare l’energia vibrazionale di un luogo, renderlo vitale, ricco di presenza luminose. Per questo motivo là dove hanno vissuto i Maestri spirituali l’atmosfera è così intensa e la vibrazione così forte: sono le Entità del mondo invisibile che, richiamate dell’energia dei Maestri, abitano ancora quei luoghi. Lo stesso può fare ogni persona, sia nella propria casa, sia nei luoghi che visita; un modo semplice ma efficacie per attirare queste presenze dell’invisibile è offrire loro il nostro amore attraverso dei doni. I Deva e gli Spiriti di Natura amano che si facciano loro dei piccoli regali, ma non è così importante cosa si dona, quanto il contenuto, ossia l’amore e il sentimento di rispetto e di gratitudine che mettiamo in questi doni. Oltre a questo, possiamo chiedere loro di aiutare l’umanità a crescere ed evolvere, infatti:

Agli Spiriti di Natura fa piacere che si dia loro un orientamento, un lavoro da svolgere poiché, per la maggior parte, sono ben lungi dall’operare per un ideale. Essi si preoccupano soltanto del compito che è stato affidato loro, spinti dal timore di una forza superiore; è per questo che spesso vengono utilizzati per imprese abominevoli. Quindi bisogna metterli al lavoro; io lo faccio da molto tempo e ora miliardi di Spiriti sono in marcia su tutta la Terra per lavorare sui cervelli umani. È per questo che le persone cominciano lentamente a muoversi, a svegliarsi, senza sapere che cosa li spinga.

Quando passeggiate nella Natura, indirizzatevi a tutti gli Esseri che abitano le grotte, gli alberi, i ruscelli, i laghi, le stelle e chiedete loro di venire a partecipare all’avvento del Regno di Dio sulla Terra. Allora anche il Cielo riconoscerà in voi un costruttore della nuova Vita, una Sorgente, un Figlio di Dio. Il Cielo, la Terra, gli oceani, tutti gli elementi hanno giurato davanti all’Eterno di aiutare quanti lavorano per divenire creatori di Armonia, di Bellezza e di Splendore.

L’uomo deve ritrovare contatto con la vita universale, al fine di lavorare in armonia con la Natura e di comprenderne il linguaggio attraverso il canto degli alberi, dei fiori, dell’acqua. “In Principio era il Verbo” ha detto San Giovanni. La musica è il verbo che tutto ha creato. L’intera creazione vibra e canta. L’uomo stesso è Natura. Quando certi suoi chakra cominciano ad aprirsi, emettono una musica speciale: è come un appello lanciato alle Entità luminose preposte a quel lavoro, ed esse corrono per aiutare i chakra a schiudersi.[5]

È proprio grazie alla collaborazione con i Deva e con gli Spiriti di Natura che l’essere umano potrà realizzare il Regno di Dio sulla Terra.

Queste creature legate alla Madre Terra sono sempre presenti intorno a noi e si manifestano attraverso gli animali, i fiori, le nuvole, le gocce di rugiada che brillano al Sole, il vento, i raggi del Sole, …

Quanto più ricca, poetica e colma di bellezza diviene la vita di un uomo che è consapevole di quanto la Natura sia viva, intelligente, vera manifestazione del Mondo Divino!

In futuro l’uomo guarderà con amore ogni animale, ogni albero, ogni pianta, ogni fiore, ogni pietra e avrà con essi un dialogo interiore. Quando agirà nella Natura spiegherà alle Entità che la abitano le ragioni di ciò che sta facendo, proprio com’era uso nelle antiche popolazioni che vivevano a contatto con la Madre Terra. Per necessità le genti di questi popoli dovevano ad esempio uccidere gli animali o tagliare gli alberi, ma ciò veniva fatto in armonia con la Natura, con profondo rispetto verso l’animale ucciso o l’albero tagliato. Non si trattava mai di un atto di violenza, bensì di uno scambio. La Natura è felice di nutrire i suoi figli, a patto che essi agiscano con amore e soprattutto con sacralità, poiché la vita è sacra e come tale va considerata, qualunque sia la sua manifestazione.

L’uomo potrà trasformare questa Terra in un nuovo Eden, a patto che inizi a considerare diversamente la Natura e tutti i suoi abitanti, visibili e invisibili, coltivando nei loro confronti un senso di attenzione e di cura e soprattutto cercando di entrare in relazione armonica con tutte queste creature:

Se gli esseri umani accettassero di studiare come l’universo è stato creato, da quali regioni è formato e quali creature popolano quelle regioni, comprenderebbero di trovarsi nel Corpo della Natura Vivente e di doversi comportare in armonia con quel Tutto. Infatti la Natura rigetta coloro che creano troppi problemi con il loro atteggiamento anarchico: sì, essa prende una purga, che li fa espellere dal suo corpo. Gli anarchici non vengono mai accettati a lungo; se non sono gli esseri umani a combatterli, è la Natura stessa ad occuparsene, perché non tollera la disarmonia. È come se fossero un tumore, un cancro nel suo Corpo, ed essa vi pone rimedio. Cosa credete?! La Natura si sa difendere!

Nulla è più importante che vivere in armonia con questo grande Corpo nel quale siamo accolti e nutriti. In questa armonia sono inclusi tutti i beni. Colui che lavora per realizzare tale armonia comincia a sentire che tutto il suo essere vibra all’unisono con l’universo, ed è allora che comprende cosa siano la vita, la Creazione e l’amore.[6]

[1] Aïvanhov, O. M., La Nuova Terra, Prosveta, 2009, p. 109.

[2] Aïvanhov, O. M., Amore e Sessualità, Prosveta, 2006, pp. 151-152.

[3] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2018 (1 novembre), Prosveta, 2017.

[4] Aïvanhov, O. M., Il senso del silenzio, Prosveta, 2007; pp. 69-70.

[5] Aïvanhov, O. M., I frutti dell’Albero della Vita, Prosveta, 2006, p. 278.

[6] Aïvanhov, O. M., Cercate il Regno di Dio e la Sua Giustizia, Prosveta, 2005, p. 535.