Descrizione
Misteriosa Lince
Affascinante come pochi animali al mondo, la Misteriosa Lince è da decenni al centro del più eclatante e complesso caso di criptozoologia italiano.
Documenti e dati raccolti dall’Autore dimostrano con certezza la sua presenza storica, fin all’inizio del XIX Secolo.
Nel corso del Novecento, sfuggita alle ricerche dei più noti accademici italiani, svanisce, secondo la scienza ufficiale, dalla fauna del Mezzogiorno d’Italia. Un’omissione senza precedenti, che mette in luce i limiti e le ristrettezze della ricerca accademica.
Racconti, testimonianze, segnalazioni, indici di presenza e foto misteriose, riveleranno invece che lui, il mitico Gattopardo, è più che mai presente in tutto l’Arco Appenninico.
L’Autore ci guida in quella che, più che una ricerca scientifica, ricorda un giallo dalla trama intrigante e avvincente.
Franco Tassi
ha operato per 33 anni sul “Fronte della Natura” come Direttore Soprintendente della più antica, importante e famosa Area protetta d’Italia: il Parco Nazionale d’Abruzzo. In questo Parco, assediato da ogni tipo di minaccia, ha ampliato la tutela del territorio, estendendo la sua estensione da 30mila a 50mila ettari, con una Fascia contigua di Protezione di 120mila ettari e applicando per la prima volta la Zonazione. Ha bloccato la speculazione edilizia e ha disciplinato rigorosamente i tagli forestali. Lanciato l’Operazione Grande Albero, salvando dall’abbattimento oltre 10 milioni di grandi alberi. Promosso un ecoturismo avanzato, nel pieno rispetto degli usi e delle tradizioni locali. Ha inoltre creato numerosi Centri Visita e Aree faunistiche, favorendo l’occupazione giovanile e il volontariato di ogni provenienza; ha organizzato eventi di rilievo internazionale.
Nel campo della salvaguardia della fauna, ha salvato dall’estinzione l’Orso marsicano, il Lupo appenninico (raccontata in quest’opera Lupus in Fabula). Ha salvato anche il Camoscio d’Abruzzo, reintroducendolo con successo anche nei Parchi Nazionali della Maiella e del Gran Sasso e ricostituito la presenza del Cervo e del Capriolo, favorendone la diffusione nell’Appennino. Ha scoperto l’esistenza della misteriosa Lince appenninica e incoraggiato in ogni modo, in Italia e all’estero, la vera Conservazione della Natura. Con un chiaro indirizzo verso questa “missione”, e attraverso strategie innovative, ha trasformato il Parco in prezioso “esempio-pilota”. Il vero modello di riferimento che ha reso possibile la crescita dei Parchi in ogni parte d’Italia. Realizzando, a detta degli osservatori internazionali, “la missione impossibile. Quella assicurare la migliore conservazione dell’ecosistema, promuovendo anche, al tempo stesso, il benessere delle Comunità locali”.
RECENSIONE DI Ignazio Lippolis
Un piccolo libretto di 95 pagine ma dotato di un peso notevole come soltanto i grandi esperti e ricercatori sanno fare. È il caso di «Misteriosa Lince» di Franco Tassi, edito da Stella Mattutina Edizioni. Il racconto di questo felino, fra i più elusivi del mondo animale, avvince come un giallo e può benissimo essere preso come modello per spiegare l’Italia e chi gestisce l’Italia della ricerca.
Una delle massime di Karl Popper, ricorda Tassi, è che «la ricerca non ha mai fine». Ma per coloro che della ricerca ne fanno un fatto di potere personale questo non è vero. Quando un giorno si scriverà la storia della ricerca scientifica in Italia, amare saranno le scoperte perché quantificheranno i ritardi e i danni che queste situazioni hanno determinato. Quando si dice che in Italia comandano le mediocrità ed il potere è nelle loro mani, quando si dice che l’ignoranza e le false notizie dilagano, non si deve guardare in basso ma in alto.
Franco Tassi può essere ben considerato un combattente della ricerca. E quando, come sempre accade nel Bel Paese, non si ha la forza di confutare una tesi, si passa al discredito. Questo libro di Franco Tassi può benissimo essere una summa di tutto ciò. Una vita dedicata alla Natura, a salvare e proteggere la Natura, a scoprirla e a descriverla, una serie infinita di atti, di gestione della cosa pubblica, di libri e articoli… ma sempre sotto osservazione, sempre a dover dimostrare e a difendersi da accuse kafkiane.
Questo libro racconta tutto, dalle ricerca ai dati storici che sono forse una ricchezza unica di documenti e riferimenti… Racconta attraverso testi antichi le tappe della ricerca che si sono fermate all’inizio del XIX secolo quando la scienza ufficiale ha decretato l’estinzione di questo felino. Discorso chiuso e mai più ripreso anche in presenza di segnalazioni, tracce, racconti, prove. Ed anche quando specialisti del peso di Baccio Baccetti, Danilo Mainardi, Giuseppe Montalenti non hanno scoraggiato i lavori di Tassi, nulla si è mosso.
Così, da un lato crescevano i lavori e gli studi dall’altro la denigrazione, nel migliore stile della peggiore Italia. È stato quindi facile relegare questo felino nel mito, nella fantasia e nella leggenda perché è più comodo «governare» in questo modo le proprie manchevolezze.
Un modus operandi già collaudato che relega chi non è allineato fra i visionari se non fra i pazzi. Ma che sta relegando invece l’Italia fra i Paesi in calo, prima culturalmente e quindi anche economicamente. Un libro da leggere che fa riflettere.
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