Il Regno della Natura vivente – 1. INTRODUZIONE
Il Regno della Natura vivente secondo l’Insegnamento di Omraam Mikhaël Aïvanhov
PRIMA PARTE
di Francesco Mossolin[i]
Tratto da Misli V – 2018
Il vero Tempio è quello che Dio ha creato: l’universo. È questo Tempio che il Maestro Peter Deunov chiama “il Regno della Natura vivente”, ed è indistruttibile. Noi tutti viviamo in questo Tempio, ma ci vivono realmente solo quelli che hanno una coscienza risvegliata.[ii]
Introduzione
La Natura è presente in tutti gli aspetti della vita quotidiana di ogni essere umano, eppure la maggior parte di loro sembra aver scordato questa semplice verità. Il concetto di “Natura” a cui facciamo riferimento include non solo le piante o i fiori che troviamo nei giardini o in campagna, bensì l’intero universo, ossia tutto ciò che esiste. Da questo punto di vista tutto ciò che ci circonda, tutto ciò che ci mantiene in vita, tutto ciò di cui abbiamo bisogno, proviene in origine dalla Natura. Noi stessi siamo parte di questa Natura, che possiamo anche chiamare “il Creato”.
Negli ultimi decenni l’essere umano ha costruito intorno a sé una vita artificiale, una sorta di sfera di cristallo…, o meglio di cemento, che lo ha allontanato dalla Natura al punto da aver perso un vero contatto con essa e con tutte le sue creature. Ci stiamo naturalmente riferendo all’uomo moderno, che vive in grandi città, che lavora tutto il giorno in splendidi o miseri uffici, circondato da oggetti e strutture artificiali. Quest’uomo moderno non ha più un vero legame con il Creato, né con il susseguirsi delle stagioni e i suoi ritmi, con le giornate che si allungano e si accorciano, con il caldo e il freddo: in un grande centro commerciale ogni giorno è identico al giorno precedente, come a quello successivo… e così per tutto l’anno: stessa temperatura, stessa luce, stessa aria, stessi ritmi.
Per la maggior parte degli esseri umani la Natura è ormai un’entità sconosciuta.
Nonostante in certi luoghi della Terra milioni di persone vivano ancora in stretto contatto con la Natura, la amino, la apprezzino e la rispettino, soprattutto in Occidente sta rapidamente crescendo il numero di individui che si sente sempre più attratto dal modello esistenziale maggiormente pubblicizzato dalle grandi multinazionali – purtroppo molto gradito dalle nuove generazioni –, un modello fatto solo di benessere materiale, di prosperità economica, di successi e riconoscimenti evanescenti e superficiali, un modello che insomma non include la Natura.
Ci sono fortunatamente molte correnti di pensiero che propongono vie alternative e che hanno come obiettivo quello di riportare l’uomo verso se stesso e quindi, conseguentemente, verso la Natura. Queste correnti si basano su antichi o nuovi insegnamenti di carattere spirituale: infatti, la visione spirituale dell’esistenza implica, necessariamente, la conoscenza, l’amore e il rispetto verso la Natura.
Nonostante il lavoro di queste correnti di pensiero – volto a riarmonizzare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente – sia vasto e profondo, dobbiamo purtroppo affermare che pochissimi sono coloro che hanno davvero compreso gli aspetti energetici e spirituali della Natura. Si è molto approfondito lo studio delle scienze naturali nel loro aspetto fisico, chimico, biologico, fisiologico, ma da un punto di vista energetico e spirituale si conosce ancora ben poco.
Omraam Mikhaël Aïvanhov ha ampiamente trattato di questo argomento, descrivendone le caratteristiche in modo dettagliato. Con il presente lavoro cercheremo di strutturare e sintetizzare le sue riflessioni su questo tema.
Naturalmente non sarà possibile entrare nel dettaglio di ogni aspetto del vasto mondo della Natura, ma saranno toccati e sviluppati gli aspetti principali – da punto di vista simbolico, energetico e spirituale – relativi ai quattro elementi e ai tre regni presenti in Natura.
La Natura è il Tempio di Dio
Cerchiamo anzitutto di comprendere cos’è la Natura.
Secondo i grandi Maestri spirituali – tra cui Omraam Mikhaël Aïvanhov – la Natura è il Corpo di Dio, il Tempio di Dio. La Natura è il Creato, Dio è il Creatore, ossia lo Spirito o l’Intelligenza cosmica che abita e vivifica costantemente la Creazione.
Se la Natura è il Corpo di Dio, significa che Dio è presente ovunque nella Natura, e significa soprattutto che non c’è separazione tra Dio – lo Spirito – e la Natura – la Materia. Dio abita la Natura, la governa e la dirige. La Natura è quindi abitata dall’Intelligenza Divina e, grazie ad essa, è in continua evoluzione.
Aïvanhov osserva:
La maggior parte dei credenti considera come primo dogma di fede il fatto che Dio è il creatore del Cielo e della Terra. Lo recitano nelle loro preghiere, lo cantano anche… Siccome Dio è il creatore del Cielo e della Terra, Egli è senza dubbio presente in tutta la Creazione, dai più piccoli atomi, fino alle pietre. Sì, anche le pietre sono un aspetto di Dio, una Sua manifestazione. Dio è nella luce ed è nelle pietre. Quanta distanza fra le pietre e la luce! Ma in entrambe agisce la presenza divina. Queste poche parole riassumono tutta la saggezza degli Iniziati. È una verità molto semplice, ma molto distante dalla comprensione degli esseri umani! Bastano pochi secondi per enunciarla, ma ci vorranno anni per spiegarla e ci vorranno secoli, millenni, affinché tutti possano realizzarla.[iii]
Questo modo di vedere le cose spiega anche perché nelle tradizioni e nei culti più antichi le principali divinità erano in qualche modo collegate alla Natura, e per quale ragione i riti fossero in sintonia con le stagioni. La ricerca del Divino attraverso le manifestazioni della Natura ha quindi una sua precisa logica e coerenza in quanto, attraverso il Creato, l’uomo può incontrare e ritrovare il Creatore.
Tutto ciò che esiste nell’universo è composto dalla stessa quintessenza divina. Dio, il Creatore, avrebbe forse potuto non mettere qualcosa della Sua vita in ogni particella dell’universo che ha creato? E il politeismo che i cristiani hanno molto combattuto, non è che un modo di affermare che tutta la Natura è abitata da Dio. Non bisogna pensare che i Pantheon induisti, egizi, greci siano scaturiti dalle menti di persone ingenue e superstiziose. Anche la religione ebraica, che fu la prima nella storia ad insistere sulla realtà di un Dio unico, nella Kabbalah ha presentato Dio con nomi differenti, che esprimono i Suoi differenti attributi e manifestazioni dell’universo. Direte che la differenza fra la religione monoteista e le religioni politeiste è che la prima non rende culto alle forze della Natura, né agli astri, né ai quattro elementi, e che gli animali e le piante non sono considerati sacri! Certamente, ma trovate che gli oggetti (statue, quadri, vetrate) fabbricati dagli esseri umani siano migliori intermediari fra voi e la Divinità, di tutta la Natura in cui il Creatore stesso ha messo la propria vita?… I cristiani dovrebbero allargare un po’ la loro coscienza e comprendere che tutte le religioni, sotto forme più o meno elaborate, esprimono sempre la stessa idea: Dio, che ha creato l’universo, si può rivelare attraverso tutte le manifestazioni viventi dell’universo stesso, del quale conosciamo solo una piccola parte.[iv]
In sostanza, il Divino anima e vivifica tutta la Natura e, conseguentemente, attraverso tutte infinite le manifestazioni della Natura, noi possiamo riscoprire e ritrovare il Divino: questo è dunque il primo passo da compiere per conoscere e comprendere cosa realmente sia la Natura.
Tutto è vivo nella Natura
La Natura è viva e intelligente.
L’uomo moderno è abituato a vedere il Creato da un punto di vista materialista, dove le cose esistono e hanno un valore solo nella misura in cui possono portargli una qualche forma di profitto, possibilmente economico. Questa visione miope sta letteralmente distruggendo il Pianeta sul quale viviamo. Dobbiamo prendere coscienza che la Terra, la nostra Casa comune, è un’Entità viva e intelligente, poiché fa parte della Natura, ed è nostro compito stabilire una relazione corretta con lei.
Per la maggior parte delle persone l’idea che la Natura sia viva e intelligente suona come una cosa strana, persino ridicola. Ad esempio, se ad un materialista chiedessimo se una pietra possa essere considerata intelligente, potremmo ricevere risposte quanto meno sdegnate. E invece – come vedremo in seguito – la risposta può essere “sì”, ma a patto di capire e comprendere cos’è che in una pietra è vivo e intelligente, e come rivolgersi a questa parte.
Su tale aspetto Aïvanhov ha molto insistito, sottolineando anche l’aspetto pedagogico e psicologico dell’importanza di considerare la Natura viva e intelligente:
Tutta la Natura parla, poiché tutto ciò che esiste nell’universo possiede un particolare modo di esprimersi. Si tratta di lavorare sulle nostre facoltà di percezione, non soltanto per comprendere ogni manifestazione della Natura e le forme del suo linguaggio, ma anche per trovare in noi stessi dei mezzi di espressione per rivolgerci ad essa, o per risponderle. Infatti la Natura è viva e intelligente. Sì, intelligente, dal momento che l’intelligenza non è propria unicamente degli esseri umani. Per alcuni è molto difficile da ammettere, lo so, ma bisogna che conoscano questa verità: a mano a mano che cambiamo la nostra opinione sulla Natura noi modifichiamo il nostro destino. La Natura è il corpo di Dio, e se pensiamo che sia morta, che sia stupida, diminuiamo la vita in noi; se invece pensiamo che sia viva e intelligente, che le pietre, le piante, gli animali, le stelle sono esseri vivi intelligenti, introduciamo la vita in noi. E poiché la Natura è viva e intelligente, dobbiamo essere estremamente attenti e rispettosi nei suoi confronti, accostandosi con un sentimento di sacralità. Quanti di voi pensano: “Ma che importanza può avere il modo in cui considero la Natura? Per lei non fa differenza; non le faccio né del bene, né del male”. Che ne sapete?… Anche ammettendo che sia vero, cercate almeno di avere un atteggiamento rispettoso per gli effetti positivi che questo avrà su di voi. Sì, se avete un certo riguardo per le pietre, le piante, gli animali e anche per gli oggetti che vi circondano, la vostra consapevolezza del mondo invisibile si sviluppa, si approfondisce, e vi arricchite di tutta quella vita che respira e vibra intorno a voi. Essere un discepolo della Scienza iniziatica significa sviluppare la consapevolezza che nella Natura ogni cosa è viva, al fine di poterla rispettare, preservare e proteggere; significa approfondire dentro di sé lo spirito di costruzione. Ci avete mai pensato? Credo di no, ed è per questo che vi sentite spesso disorientati, angosciati, nel vuoto. Per uscire da questa situazione, cominciate a pensare che siete legati alle forze e alle Entità luminose della Natura, e che potete comunicare con loro. La vera vita è proprio questa comunicazione ininterrotta che avviene ogni giorno con una moltitudine di creature.[v]
Ci si potrebbe ora interrogare su come sia possibile entrare in relazione con l’Intelligenza della Natura, con quale linguaggio, o mezzo di comunicazione. Gli antichi celebravano riti e cerimonie di ogni genere per entrare in contatto con queste Entità, in particolare offrendo loro dei sacrifici. Queste pratiche, oggi considerate barbare e incivili, avevano come obiettivo quello di rendere omaggio alle divinità, agli dèi e agli Spiriti di Natura. Ma c’è da chiedersi se davvero queste Entità desiderassero certi sacrifici, o se più probabilmente ciò che era loro gradito era l’amore e la riconoscenza celati dietro queste pratiche rituali. Purtroppo, come spesso accade, i riti nel tempo si svuotano del proprio significato e rimangono solo forme esteriori e superficiali.
In effetti, ad un’attenta lettura delle parole di Aïvanhov comprendiamo come l’elemento essenziale di queste antiche forme di “comunicazione” con le Entità della Natura fosse proprio l’amore, la riconoscenza, la gratitudine. Ovviamente non c’è necessità di ritornare verso queste forme rituali e compiere nuovi sacrifici per manifestare tali sentimenti verso la Natura, anzi: questo tipo di pratiche – in particolare i sacrifici umani e animali –, erano accettabili per le culture del passato, ma non certo per quelle contemporanee. Piuttosto, è importante recuperare l’essenza di questi riti, quell’elemento che permette di entrare in relazione con l’Anima della Natura vivente: l’Amore.
Direte: “Ma quale mezzo di comunicazione abbiamo?” L’amore. Non esiste altro mezzo che l’amore. Se amate la Natura, lei parlerà in voi, perché anche voi siete parte della Natura. Certo occorre una lunga preparazione per raggiungere questo stato di coscienza, ma il giorno in cui ci riuscirete, vi sentirete nella luce, nella pace, protetti da Madre Natura che vi riconoscerà come suoi figli; essa allora vi amerà teneramente, vi prenderà fra le sue braccia e vi donerà la sua gioia. Non saprete neppure da dove provenga quella gioia, ma sarete felici come se il Cielo e la Terra vi appartenessero.[vi]
Il Libro vivente della Natura – Macrocosmo & Microcosmo
La Natura può essere analizzata anche da un punto di vista esoterico e simbolico e, in questo caso, possiamo vederla come una sorta di libro, in cui tutto è scritto:
La Natura è il libro in cui Dio ha scritto tutte le Sue Leggi. Dio si esprime attraverso i fenomeni della Natura.[vii]
Chi sa leggere e comprendere questo “Libro” comprende sia le Leggi che regolano l’universo, sia ogni più piccolo fenomeno della vita quotidiana. Ma solo gli Iniziati[viii] riescono a penetrare questo linguaggio e a decifrarne il contenuto.
Il Maestro Peter Deunov diceva: «La Natura diverte gli uomini comuni, insegna ai discepoli e svela i suoi segreti soltanto ai saggi». Nella Natura ogni cosa possiede una forma, un contenuto e un senso. La forma è per gli uomini comuni, il contenuto per i discepoli e il senso profondo per i saggi, gli Iniziati.[ix]
Aïvanhov ci spiega che la Natura, oltre ad essere il Corpo di Dio, può essere vista anche come un Libro vivente, sul quale l’Intelligenza cosmica ha scritto le Leggi che sostengono e regolano l’intero universo.
Possiamo quindi iniziare a comprendere da dove gli Iniziati di tutti i tempi abbiano tratto le loro intuizioni e i loro insegnamenti spirituali: dalla Natura stessa, dallo studio di questo particolare Libro vivente.
È venuta l’ora di imparare ad attingere nozioni dal Libro della Natura, nel quale tutto è scritto. Dobbiamo imparare a trarne gli insegnamenti poiché, data l’imperfezione della natura umana, entro certi limiti tutti i pensatori del passato sono nell’errore, mentre la Natura è e rimarrà eternamente viva e veritiera. Un grande Maestro, un grande Iniziato, è un essere che conosce la struttura dell’uomo e della Natura, nonché gli scambi che deve fare, mediante i propri pensieri, i propri sentimenti e le proprie azioni, con la Natura stessa.[x]
La Natura si manifesta in molte forme: il cielo sereno, la pioggia, la nebbia, la neve, le stagioni che si susseguono: primavera, estate, autunno e inverno… Cambiamenti questi che comportano un linguaggio da decifrare.[xi]
Studiate la Natura, osservate tutti fenomeni che vi avvengono e vedrete che si farà molta luce dentro di voi. Contemplando ogni mattina il levar del Sole, berrete l’elisir dell’immortalità, elisir che non si trova solo nel Sole; infatti, lo potete trovare e raccogliere anche dall’aria, dalle piante e dalle pietre.[xii]
Aïvanhov invitava spesso i suoi discepoli a studiare, analizzare, contemplare e meditare su questo grande Libro, ed egli stesso ha più volte affermato che i principi del suo Insegnamento li aveva tratti e verificati dal Libro della Natura vivente, in cui tutto è scritto, tutto è spiegato, anche se attraverso un linguaggio diverso dal nostro, che si può decifrare tramite la meditazione, la contemplazione, l’identificazione e lo sviluppo dell’intuizione.
La Scienza dello Spirito ci insegna che l’uomo è la condensazione di tutto l’universo, un Microcosmo che rappresenta il Macrocosmo. Lo studio della Natura ci porta quindi anche verso la comprensione di cos’è l’uomo, di com’è strutturato.
Da tempo immemorabile l’uomo viene considerato una sintesi dell’universo. Negli antichi templi era rappresentato simbolicamente come la chiave capace di aprire le porte del Palazzo del Grande Re, poiché tutto ciò che esiste nell’universo, dalla materia alle energie, esiste in quantità proporzionale anche nell’uomo. Da qui il motivo per cui l’universo viene chiamato “macrocosmo” (grande mondo), mentre l’uomo “microcosmo” (piccolo mondo); e Dio è il nome dello Spirito sublime, il Creatore del grande e del piccolo mondo, che vivifica e ne sostiene l’esistenza.[xiii]
Dire che l’uomo rappresenta un microcosmo creato a immagine del macrocosmo, significa che i quattro elementi, come pure tutti i regni della Natura, sono presenti in lui. Il regno minerale è rappresentato dal sistema osseo, il regno vegetale dal sistema muscolare, il regno animale dal sistema circolatorio, infine, il regno umano dal sistema nervoso.[xiv]
Quando si dice che nell’uomo sono rappresentati i vari regni della Natura, non si tratta solamente di una realtà fisica (le pietre corrispondono al sistema osseo, le piante al sistema muscolare, ecc.), ma anche e soprattutto di una realtà psichica. I regni minerale, vegetale, animale, umano e angelico corrispondono ai diversi stati di coscienza che ci è dato vivere. Il regno minerale è rappresentato dall’inconscio, il regno vegetale dal subconscio, il regno animale dalla coscienza, regno umano dalla coscienza di sé, il regno angelico, che è quello dei grandi Maestri e degli Iniziati, è rappresentato dalla supercoscienza.[xv]
Con questi brevi estratti abbiamo visto un piccolo accenno alle corrispondenze che esistono tra l’uomo e l’universo, tra il Microcosmo e il Macrocosmo. Questa materia meriterebbe senz’altro un ulteriore approfondimento, in quanto una maggiore conoscenza dell’essere umano e del suo legame con la Natura e con l’intero universo favorirebbe la comprensione di come tutto è interconnesso e che qualsiasi cosa facciamo, pur nel ristretto contesto delle nostre esistenze personali, ha delle ripercussioni in tutto il Creato. Come disse il poeta Francis Thompson: «Le cose sono unite da legami invisibili: non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella».[xvi]
CORRISPONDENZA TRA I REGNI DELLA NATURA E L’ESSERE UMANO | ||
Regno | Stato di coscienza | Sistema fisico |
Regno Angelico | Supercoscienza | Sistema energetico |
Regno Umano | Coscienza di sé | Sistema nervoso |
Regno Animale | Coscienza | Sistema circolatorio |
Regno Vegetale | Subconscio | Sistema muscolare |
Regno Minerale | Inconscio | Sistema osseo |
La Luce: materia della Creazione
È scritto nei testi sacri che Dio creò il mondo attraverso la Luce; la Luce è dunque la materia originaria con la quale il mondo venne creato; tutti gli altri elementi non sono quindi che una condensazione di questo primo elemento: la Luce spirituale. Per comprendere meglio questo concetto dal punto di vista della Scienza dello Spirito riportiamo alcune brevi riflessioni di Aïvanhov:
La Luce è quella sostanza che Dio, il Fuoco primordiale, ha emanato all’origine del mondo dicendo: “Che Luce sia!”. Quella Luce altro non è che il Verbo citato all’inizio del Vangelo di San Giovanni: “In Principio era il Verbo, e il Verbo era con Dio e il Verbo era Dio… Tutto ciò che è stato fatto, è stato fatto da Lui…”. La Luce è il Verbo che il Creatore ha pronunciato e col quale ha creato il mondo. Il mondo fisico, così come lo conosciamo, altro non è che la condensazione della Luce primordiale. Dio, il Principio attivo, ha proiettato quella Luce e l’ha utilizzata quale materia per creare l’universo. Si comincia così a percepire la manifestazione dei due principi, maschile e femminile, che sono all’origine della Creazione, poiché Dio, il Fuoco, il Principio maschile, ha emanato da Sé e proiettato il Principio femminile, la Luce, la materia con la quale doveva creare.[xvii]
La Luce è lo stato più sottile della materia e ciò che noi chiamiamo materia altro non è che la forma più condensata della Luce. Si tratta dunque della stessa materia per tutto l’universo… ovvero della Luce stessa… più o meno sottile, più o meno condensata. Tutto ciò che si trova condensato sulla Terra esiste nel piano eterico in forma più sottile, più pura. Ed è appunto questo il significato del lavoro spirituale: riuscire a cogliere lo stato sottile più simile allo stato primordiale.[xviii]
Queste considerazioni ci aiutano a comprendere che tutto ciò che vediamo di materiale intorno a noi è, in realtà, Luce spirituale condensata, e che ogni cosa è compenetrata e abitata da una parte più sottile, ma sostanziale, che viene definita corpo eterico, o corpo energetico. Ci sono, in verità, ulteriori e diversi livelli di questa Luce spirituale che, in base al livello di condensazione, vengono definiti corpo astrale, mentale, causale, buddico e atmico. Senza però entrare nei dettagli di cosa siano tutti questi diversi “corpi sottili” – giacché esiste su questo tema un’ampia bibliografia[xix] –, possiamo dire che è attraverso di essi, ed in particolare attraverso il corpo eterico, che si manifesta e agisce l’Intelligenza Divina sulla Natura: ad esempio, è nel corpo eterico e nel corpo astrale della Terra che vivono e abitano gli Spiriti e i Deva di Natura, di cui parleremo più avanti.
Attraverso il corpo energetico possiamo entrare in contatto con tutti gli esseri viventi della Natura, ma non solo: tale connessione può essere attivata anche con le pietre e con tutto il regno minerale, perché, nel loro corpo eterico vivono Entità intelligenti con cui è possibile avere degli scambi energetici di carattere emozionale, mentale e spirituale.
Le foreste, le montagne, i fiumi, i mari… Tutto ciò che vediamo della Natura non è che il suo involucro esteriore, il suo corpo fisico. Dobbiamo sforzarci di andare oltre, per scoprire il suo corpo eterico, con le sue vibrazioni, le sue emanazioni e le sue correnti che circolano. In realtà, però, non basta fermarsi al corpo eterico della Natura; bisogna spingersi ancora più lontano. È questo che veniva insegnato ai discepoli nelle antiche iniziazioni: “sollevare il velo di Iside”. La dea Iside è, nella religione egizia, la sposa del dio Osiride. In questa grande figura femminile, gli Iniziati hanno visto un simbolo della Natura primordiale, dalla quale hanno avuto origine tutti gli esseri e tutti gli elementi della Creazione. Di questa Natura, impenetrabile per l’uomo ordinario, gli Iniziati hanno fatto il loro principale oggetto di studio; essi vogliono conoscerla, e per questo si applicano per comprendere le creature da lei generate, attraverso le quali essa si manifesta.[xx]
[i] Francesco Mossolin è segretario e cofondatore della Fondazione Omraam Onlus, e direttore responsabile della Casa editrice Stella Mattutina Edizioni. Da diversi anni svolge studi e ricerche sull’Insegnamento di Omraam Mikhaël Aïvanhov.
[ii] Aïvanhov, O. M., Alla scuola del Maestro Peter Deunov – Elementi autobiografici, Prosveta, 2014, p. 368.
[iii] Aïvanhov, O. M., La fede che sposta le montagne, Prosveta, 2001, pp. 182-183.
[iv] Aïvanhov, O. M., La fede che sposta le montagne, Prosveta, 2001, pp. 182-184.
[v] Aïvanhov, O. M., Cercate il Regno di Dio e la Sua Giustizia, Prosveta, 2005, pp. 552-553.
[vi] Aïvanhov, O. M., Cercate il Regno di Dio e la Sua Giustizia, Prosveta, 2005, pp. 553-554.
[vii] Aïvanhov, O. M., I segreti del libro della natura, Prosveta, 2007, p. 171.
[viii] «Spesso mi è stato chiesto di spiegare che cosa sia un Iniziato. Posso solo rispondere che un Iniziato è un essere che ha cominciato a comprendere di dover dare sempre più spazio all’intelligenza, alla ragione, che sono le facoltà del mentale superiore. Ogni giorno si concentra, riflette, medita; non smette mai di consultare il principio spirituale dentro di sé e lo supplica di guidarlo, di illuminarlo. È solo prendendo l’abitudine di volgersi sempre verso l’alto – per cercare e domandare – che gli esseri progrediscono, poiché a quel punto le energie in loro cambiano direzione. Fino ad allora quelle energie li mantengono nelle regioni inferiori della coscienza, dove provocano smarrimenti, disordini e distruzioni. Ma non appena essi prendono l’abitudine di guardare verso l’alto, di cercare il proprio orientamento in alto, i loro pensieri, i loro sentimenti e le loro azioni vengono trasformati dalle potenze del loro mentale superiore, ed essi procedono sul cammino dell’Iniziazione». Tratto da Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2016 (31 maggio), Prosveta, 2015.
[ix] Aïvanhov, O. M., I segreti del libro della natura, Prosveta, 2007, p. 20.
[x] Aïvanhov, O. M., I segreti del libro della natura, Prosveta, 2007, p. 13.
[xi] Aïvanhov, O. M., I segreti del libro della natura, Prosveta, 2007, p. 25.
[xii] Aïvanhov, O. M., I segreti del libro della natura, Prosveta, 2007, p. 157.
[xiii] Aïvanhov, O. M., I segreti del libro della natura, Prosveta, 2007, pp. 13-14.
[xiv] Aïvanhov, O. M., Voi siete dèi, Prosveta, 2001, p. 154.
[xv] Aïvanhov, O. M., Voi siete dèi, Prosveta, 2001, pp. 155-156.
[xvi] Thompson, F., The Mistress of Vision, 1913.
[xvii] Aïvanhov, O. M., La luce spirito vivente, Prosveta, 2004, p. 11.
[xviii] Aïvanhov, O. M., La luce spirito vivente, Prosveta, 2004, p. 20.
[xix] Ad esempio il libro Centri e corpi sottili di Omraam Mikhaël Aïvanhov o i libri di Arthur E. Powell: Il corpo astrale, il corpo mentale, il corpo causale.
[xx] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2008 (28 marzo), Prosveta, 2007.
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