LA DONNA: MADRE DELL’UMANITÀ – BIANCA BUCHAL
Prima di addentrarci nel vivo del tema riguardante la donna, diamo uno sguardo alla situazione della donna nella società. Essere donna significa essere portatrice di un’energia celebrata da tempo immemorabile con simboli e immagini sacre: la luna e le dee dei miti parlano dell’energia femminile e dei suoi ritmi, del suo potere e della sua creatività, così come anche dei suoi lati oscuri.
In passato l’uomo deteneva il potere e la supremazia sulla donna, ma negli ultimi decenni, qualcosa è cambiato. La donna sta palesemente dimostrando di essere all’altezza di occupare posti di lavoro e di comando anche in quei settori che, un tempo, erano affidati esclusivamente all’uomo: dall’astronomia alla fisica, dalla medicina all’ingegneria, alla politica, ecc…
La donna dei tempi attuali, in cui l’informazione è alla portata di tutti, dovrebbe ritornare ad essere consapevole delle proprie abilità come madre, in quanto questo è il ruolo che la Natura ha affidato soltanto a lei. E, fra tutte le occupazioni, questa è decisamente la più importante della sua vita, quella che ogni donna dovrebbe svolgere col massimo impegno, poiché dal modo in cui viene condotta ogni gravidanza, come anche la maternità in generale, dipende la qualità della società umana del domani.
Purtroppo, si è dovuto constatare che, fino ad oggi, e in troppi casi, la nostra cultura ha prestato ben poca attenzione al modo in cui i figli venivano concepiti, a come passavano i mesi della gestazione, come vivevano la loro nascita e i primi anni della loro esistenza. Ciò era indubbiamente causato dall’assoluta mancanza di informazioni e consapevolezza. Di conseguenza, non si è tenuto conto degli effetti deleteri che una tale mancanza avrebbe provocato, generando le condizioni per cui le società sono incapaci di promuovere una vita sana, gioiosa e armoniosa.
Peraltro, non va dimenticato che l’istinto materno non si manifesta soltanto mettendo al mondo ed educando i propri figli, ma la donna potrebbe e dovrebbe essere in grado di farlo emergere in ogni professione, occasione o circostanza, per il bene del singolo o della comunità. Tutto ciò non senza valutare, naturalmente, il coinvolgimento dell’uomo: ognuno ha un preciso ruolo da svolgere, nel quale la fiducia e il mutuo rispetto non dovranno mai mancare.
La gestazione dovrebbe poter essere vissuta con dedizione e profondo amore, con la consapevolezza che in questo periodo il legame fra madre e nascituro è così forte e diretto che la trasmissione dell’attività mentale, spirituale ed emotiva della madre può determinare sia la salute che l’equilibrio psico-fisico del bambino.
Per svolgere al meglio questo suo prezioso ruolo, la Natura ha dotato la donna della capacità di dare e trasmettere tutta una serie di qualità fondamentali anche per il tessuto sociale: amore, devozione, tenerezza, dolcezza, empatia, tolleranza, capacità di adattamento e di ascolto, pazienza sopportazione, umiltà, …2
Fino a 50-60 anni fa ben poco si sapeva in merito alla vita prenatale. È in particolare a partire dal secondo dopoguerra in poi che numerosi ricercatori di tutto il mondo, sostenuti dalla disponibilità di nuove tecnologie di indagine medica, hanno cominciato a studiare il meraviglioso mondo della gestazione, scoprendo che il bambino, prima della nascita, è una persona che reagisce alle stimolazioni, è capace di ricordare, e vive in stretta simbiosi con la madre, percependo ogni suo pensiero, ogni suo sentimento, ogni sua azione. In passato purtroppo – se si escludono le intuizioni di grandi filosofi e maestri spirituali – non lo si sapeva e anzi si credeva che il feto fosse soltanto un insieme di cellule totalmente insensibili.
Grazie all’avvento delle biotecnologie (in particolare l’ecografia) è stato possibile riconoscere la vera identità del bambino prima della nascita, nonché tutte le sue reali capacità, vale a dire una grande sensibilità verso tutto ciò che la madre vive – pensieri, sentimenti, sensazioni –, ma anche rispetto a tutto ciò che avviene nell’ambiente circostante.
Diventare genitori consapevoli e responsabili è una grande e meravigliosa avventura umana, così come la formazione di un figlio consente di realizzare la più grande opera d’arte che si possa immaginare. L’amore, la fiducia e l’ottimismo della coppia svolgono allora un ruolo primario nei processi dinamici che portano alla nascita di una nuova vita. Questo va detto in maniera chiara, affinché il concepimento avvenga nel migliore dei modi, alimentato e nutrito dall’intesa, dall’affetto e dall’amore armonioso dei futuri genitori, elementi questi che non possono assolutamente essere sostituiti da nessun surrogato.
È importante pensare anche che la prevenzione di molte malattie e di svariate tipologie di disagi psicologici inizia prima del concepimento, in quanto è questa la fase in cui vengono poste le prime basi per la realizzazione del futuro essere umano. L’evento del concepimento e il periodo che lo precede hanno un peso determinante per la formazione e lo sviluppo dell’essere umano, per la sua salute e il suo benessere, per il proseguo della gestazione e per la costruzione dei primi legami. Non è assolutamente indifferente che il concepimento avvenga in condizioni di vita salubri, pure e gioiose, oppure al contrario inquinate, degradate e tristi: i risultati saranno sostanzialmente diversi, i bambini saranno diversi e quindi l’umanità sarà diversa.
È necessario, quindi, cominciare ad acquisire una maggiore consapevolezza rispetto al concepimento e al periodo che lo precede. Ciò aiuta la coppia ad affrontare con fiducia e serenità questo delicato momento, per poter trasmettere con sensibilità e delicatezza e nel massimo rispetto l’essenza del loro amore.
Come si diceva, attraverso una ricca letteratura e grazie a ricerche che si stanno svolgendo in tutto il mondo, il bagaglio di conoscenze si è arricchito moltissimo ed è alla portata di tutti.3 Per esempio, ora si sa che il nascituro è bene equipaggiato di capacità sensoriali, è reattivo alle situazioni ambientali, è in grado di provare sentimenti ed emozioni, ed è intimamente coinvolto nel mondo affettivo e relazionale dei genitori. Inoltre egli è sensibilissimo ai suoni, soprattutto alla voce della madre. Quando la sente, ed essa è tranquilla, il suo piccolo cuore batte regolarmente, mentre il ritmo cambia immediatamente quando sente la voce di un’altra persona. Ciò fa pensare che il bambino, per crescere bene, abbia bisogno che la sua mamma sia tranquilla e che nell’ambiente circostante regni l’armonia e la serenità.
Gli studi sulla vita prenatale confermano quindi, senza ombra di dubbio, che il feto non solo partecipa a tutta la vita emotiva della madre, ma che è in grado di ricevere il suo amore, la sua accettazione, o anche il suo rifiuto.4 Tutto ciò può dunque influire fortemente sulla sua personalità e sulla sua salute mentale. Osservazioni psicologiche e psicoanalitiche5 dimostrano che il bambino percepisce le emozioni della madre e registra i sentimenti, i pensieri e gli ideali che ne occupano il cuore e lo spirito. Tutto questo gli viene trasmesso in parte per via ormonale, ma anche e soprattutto grazie all’empatia che sta alla base del legame madre-bambino.
Ogni cenno di attenzione e di tenerezza che viene dato al bambino non si limita al fatto in sé, ma serve da stimolo per lo sviluppo dei corrispondenti organi sensoriali in formazione. Questo ci fa capire l’importanza di intrattenersi in tanti modi col nascituro (cantare, giocare, leggere piccole favole, brevi poesie e preghiere), il quale, alla nascita, porterà con sé nove mesi di esperienze positive, vissute in simbiosi con la madre. Ecco perché, durante la gravidanza, la futura madre, nel periodo in cui è coinvolta nella funzione più importante del suo ruolo di donna, dovrà adeguarsi sin dai primi istanti al proprio compito di formatrice, cercando di prestare attenzione ai suoi pensieri, ai suoi sentimenti e al suo comportamento.6
Adattando la propria vita alle esigenze del momento, la futura madre potrà offrire all’embrione prima e al feto poi, gli elementi migliori e le condizioni più favorevoli affinché il bambino sviluppi nel migliore dei modi le potenzialità contenute nel suo capitale genetico. Questo avviene durante il processo naturale della gravidanza, processo che si svolge secondo una propria dinamica. Durante la gravidanza si sviluppa nella donna incinta un dialogo interiore e anche fisico con il bambino, in cui la voce riveste un ruolo strutturante nei confronti dello psichismo del bambino.
Il padre, nel condividere giorno per giorno l’attesa assieme alla madre, dovrà creare attorno a lei un’atmosfera di amore, di rispetto, di sostegno, di protezione e di serenità, comunicando con il bambino attraverso la propria voce e col tatto, creando così il primo legame che andrà consolidandosi successivamente sempre più.7
Oggi non si parla più soltanto del “bonding” (legame) madre-bambino, ma di madre-padre-bambino. Infatti, la presenza e il coinvolgimento del padre è di estrema importanza per lo sviluppo del bambino in tutti i sensi. Quando il padre segue consapevolmente tutte le fasi dello sviluppo del bambino, non solo si impone alla coppia un momento di autoeducazione in vista del futuro compito genitoriale, ma si crea già in partenza quel legame nella triade madre- padre-bambino, ovvero quel legame empatico che rappresenta per la nuova creatura la prima esperienza di amore e per la coppia il consolidamento della loro unione.
Per il bambino, l’assenza della relazione affettiva equivale a una paura esistenziale, e questa paura è fonte di molti traumi che si manifesteranno successivamente nel corso della vita dell’individuo nelle forme più disparate, procurando tanta sofferenza.
È sulla base di tutti questi elementi che gradualmente si diventa genitori. Purtroppo, la genitorialità è un ruolo per il quale la società non ci prepara affatto. Per guidare l’automobile ci vuole la patente, per svolgere la professione del medico ci vuole la laurea, per ogni professione ci vuole una preparazione, mentre nessun certificato viene richiesto per svolgere il compito più importante della vita di ogni essere umano: la creazione di un nuovo essere, di un nuovo membro della società.
Oggi si sa che ognuna delle tappe della vita influenza quelle successive. Gli psicologi lo hanno dimostrato e ognuno di noi ha potuto verificarlo nella propria esistenza, o in quella degli altri.
L’essere umano in formazione non può imparare direttamente dal mondo esteriore, ma riceve a ogni istante le sensazioni, i sentimenti e i pensieri di sua madre; egli registra tutto nella sua psiche nascente, nel suo tessuto cellulare e nella sua memoria organica. Queste prime esperienze saranno quelle che in seguito coloreranno la sua personalità. Il tutto sempre accompagnato e intriso di profondo Amore. L’amore è cibo per il bambino in gestazione.
Come un’impronta indelebile, ciò che ha assorbito in quei nove mesi lo accompagnerà nella crescita e sarà la radice di tutti i suoi comportamenti. Per questo si può dire che il bambino che nasce ha già un passato di nove mesi, periodo che, in gran parte, determinerà il suo carattere.
A questo punto, è importante mettere in evidenza l’importanza e la necessità che la madre sia preparata e attenta a trasmettere solo ciò che è benefico per il suo bambino e che può essere utile alla sua evoluzione.
E poiché oggi le informazioni sulla vita prenatale esistono e sono molto chiare, è oltremodo urgente che queste vengano fatte conoscere alla donna, alla coppia e anche, e soprattutto, al mondo degli operatori della nascita, affinché si ponga rimedio agli errori commessi in passato.
Sulla base di tutte queste considerazioni, si ritiene sia corretto affermare che la donna è Madre dell’Umanità. Dallo modo con cui la donna affronta una gravidanza dipende infatti la qualità e il risultato di ogni nascita e, di conseguenza, l’evoluzione della società nel suo complesso.
Per ottenere il risultato migliore, la donna dovrebbe prima di tutto ‘investirsi’ profondamente dell’importanza di questo suo ruolo e comprenderne il vero significato, assumendosi così la grande responsabilità non soltanto nei confronti di se stessa, del figlio che mette al mondo e della propria famiglia, ma anche verso l’intera umanità.
Dallo spirito, dalla disponibilità, dall’impegno, dalla preparazione ricevuta e soprattutto dall’Amore che la donna sarà in grado di riversare sul figlio che porta in grembo, dipenderà la qualità dell’umanità del domani, affinché sia formata da una popolazione di individui equilibrati e armoniosi. Si avrà così quel ‘Mondo migliore’ che tutti desideriamo: tutto comincia dalla nascita.8
Il futuro è nelle mani della donna, ma anche dell’ambiente in cui vive. Sarebbe meraviglioso se la donna si risvegliasse e riconoscesse di possedere queste possibilità, accettando con orgoglio questa sua straordinaria funzione, che da sempre possiede, ma della cui importanza, per mancanza di informazioni, non si era mai resa conto. Sono le conoscenze odierne che offrono un aspetto del tutto nuovo al suo compito fondamentale.
A questo scopo, è evidente che sarebbe necessaria un’adeguata preparazione, per cui si dovrebbero istituire corsi dedicati non esclusivamente alle coppie, o alle future madri, ma anche ai giovani nelle scuole, al fine di dar loro le basi affinché, da adulti, possano trovarsi già preparati a svolgere al meglio il ruolo affidato loro dalla vita.
Anche la stampa dovrebbe dare spazio a questo argomento, per far sì che, col tempo, si crei una coscienza collettiva.
Se si divulgherà su larga scala la conoscenza di questa importante materia, la procreazione consapevole, sarà possibile mettere in opera una vera e propria “impregnazione positiva”, favorendo nel bambino la presenza di tutti quei valori di cui attualmente la nostra società è molto carente.
Se, nei limiti del possibile, ogni madre riuscisse a evitare al bambino che in lei si sta formando ogni indizio di negatività, di tristezza o di preoccupazione, (con la collaborazione di tutte le persone che le gravitano attorno) il figlio nascerebbe dotato di tutte quelle caratteristiche di equilibrio psico-fisico necessarie per vivere una esistenza serena, che sarà di beneficio anche a tutti coloro con i quali entrerà in contatto.
Il bambino in gestazione è come un registratore, sempre acceso, che assorbe tutto ciò che gli proviene dal mondo esterno, oltre ai pensieri e ai sentimenti della madre. Per far giungere al piccolo possibilmente solo cose belle e gioiose, può rivelarsi utile per i genitori fare luce sugli episodi faticosi e spesso rimossi, vissuti nella propria esistenza, tramite un percorso di autocoscienza, giungendo così a una pace interiore e a pensieri e parole costruttivi. Per creare un mondo migliore, ci vorranno individui ricchi di esperienze positive, di pensieri, sentimenti e principi sani, ricevuti già sin dalla vita prenatale. Solo così avremo uomini e donne già provvisti di quelle impronte benefiche che saranno, per loro, un importante e indelebile bagaglio per tutta la vita e, per la società, un grande vantaggio.
Proviamo a immaginare un mondo in cui nascano soltanto bambini desiderati, in cui la creatura che deve nascere sia amata ancor prima di essere concepita, in cui la nascita di un figlio sia considerata un evento sacro, nel rispetto della donna che deve partorire e del bambino che viene alla luce…. Se ciò potesse realizzarsi, nel giro di poche generazioni vivremmo certamente in quel mondo migliore che tutti desideriamo, mentre in breve tempo potremmo già osservare significativi miglioramenti sul piano delle relazioni sociali, con una riduzione dei livelli di violenza, di aggressività e di disagio psicologico a livello collettivo.
Non sarebbe quindi meglio offrire al bambino in gestazione da subito tutte le attenzioni amorevoli possibili per farne un essere equilibrato e sereno, anziché dover ricorrere in seguito allo psicologo, ai servizi sociali, o peggio al controllo e alla sorveglianza delle forze di sicurezza?
Questi dovrebbero essere i principi di base per rinnovare la società del domani: educando le nuove generazioni su queste basi, si debellerebbe la violenza, la criminalità, la delinquenza e tante altre qualità negative che ormai numerosi psicologi affermano avere tutte la loro origine in una vita prenatale trascorsa male, del tutto priva di amore, e/o nella separazione tra madre e bambino nel periodo immediatamente successivo alla nascita, con le conseguenze che derivano da un mancato imprinting materno.
Bambini non voluti, aborti non riusciti, violenze attorno alla nascita, violenza in famiglia, donne maltrattate, liti continue, etc., cose che purtroppo avvengono con frequenza, influiscono sull’embrione prima e sul feto poi, per emergere nelle forme negative più svariate nel periodo dell’adolescenza e nell’età adulta. Se si potesse fare un’analisi retrospettiva della vita di tutti coloro che vivono delle esistenze disturbate, si risalirebbe certamente alla mancanza di attenzioni durante il concepimento, la gravidanza, il parto e oltre.
I governi stessi hanno il compito di proteggere le donne lavoratrici in gravidanza, offrendo loro sicurezza e tranquillità e tutto il tempo necessario per poter seguire personalmente il loro bambino nei primi anni di vita, in modo che vi saranno nel futuro bambini, giovani, adulti e anziani più sani nel fisico e nella mente e quindi meno spese sociali sanitarie. L’umanità sarà più ricca di qualità positive, quindi meno reati e meno carceri, con una notevole riduzione dei costi.9
Non si tratta di utopia. Come abbiamo avuto modo di appurare, esiste ormai una ricca letteratura, in tutte le lingue, che tratta di questi argomenti, vale a dire della possibilità che la nascita di un bambino nuovo, formato sulla base di un principio d’amore, impiegando stimolazioni e protocolli verificati scientificamente, sia capace di garantire un armonico sviluppo affettivo e intellettivo del nascituro, con evidenti ripercussioni positive sull’intero tessuto sociale.
«Non si potrà mai cambiare la società se non si cambia il modo di mettere al mondo i propri figli», dice Michel Odent, noto ginecologo francese che attualmente lavora a Londra e che si adopera per informare le donne sulle nuove scoperte della scienza riguardo alla gravidanza, proponendo nuovi accorgimenti per rendere tutto questo percorso, che comprende concepimento, gravidanza, parto e dopo-parto, più umano e meno doloroso possibile.
I tempi sono ormai maturi per diffondere su larga scala l’idea che la donna è Madre dell’Umanità,10 e l’attenzione in questa direzione si sta già manifestando anche in altre Nazioni, come in Francia, Spagna, Belgio, Svizzera, Germania e negli Stati Uniti.
Da madri profondamente consapevoli e orgogliose della propria missione nasceranno figli e figlie pronti per costruire un mondo migliore.11
Per terminare, vorrei riportare un brano tratto dal volume L’educazione comincia prima della nascita di O. M. Aïvanhov:
[…] Ed è per questo che lancio un appello alle donne di tutto il mondo. Svegliatevi alla consapevolezza del compito che Dio vi ha dato. Siete depositarie di segreti meravigliosi, grazie ai quali sareste in grado di rigenerare l’umanità. Voi non ve ne rendete conto e giocate con questi segreti….. Prendete coscienza subito della vostra missione, affinché possiate compiere in serenità questo magico lavoro. La natura ha dato alla donna dei poteri che non utilizza o che utilizza male: bisogna che ne prenda coscienza e che si renda conto che da lei dipende tutto l’avvenire del genere umano. Se tutte le donne del mondo vorranno comprendermi, costituiranno una potenza incommensurabile; nulla potrà loro opporsi. Ma dovranno unirsi tra loro per mirare a un ideale meraviglioso […]
Ora, bisogna che tutte le donne della terra si uniscano tra loro con la volontà di rigenerare l’umanità. Malgrado la loro intelligenza e le loro capacità, gli uomini non possono fare grandi cose in questo campo. È alla donna, alla madre che è stata affidata questa missione, proprio perché la Natura ha dato solo a lei la capacità e la possibilità di trasmettere al bambino che deve nascere una serie di impronte che gli saranno utili per tutta la vita. Ecco perché vi chiedo di diventare coscienti di questa vostra grandiosa missione e di illuminare dovunque nel mondo altre donne, quelle che vivono tuttora all’oscuro di queste loro doti […]
Questo ideale, questo desiderio di essere utili vi riempirà il cuore, l’anima e lo spirito. Vi sentirete sempre ispirate, sempre ricche, perché questo ideale di contribuire alla felicità dell’umanità vi sosterrà, vi nutrirà. Fintanto che non porterete questo ideale nella vostra vita, nulla vi potrà soddisfare; qualsiasi cosa possediate o facciate, sarete sempre nello stesso stato di insoddisfazione. Soltanto la preoccupazione di compiere la missione che Dio vi ha affidato e di fare nel migliore dei modi tutto ciò che il Cielo si attende da voi, vi renderà raggianti, luminose e felici. (Aïvanhov 2009a:44)
Note
1 Bianca Buchal, scrittrice, traduttrice e conferenziere, negli anni 70 del secolo scorso è tra i fondatori della FBU italiana e, negli anni 80, contribuisce alla nascita dell’ANEP Italia (e-mail: buchal@tin.it – web: www.gravidanzaconsapevole.org (disponibile anche in inglese e francese).
2 A tal proposito Aïvanhov osserva che «nel bambino vi è un’anima sulla quale la madre, quando lo porta ancora in seno, può agire favorevolmente attraverso il suo pensiero, i suoi sentimenti e il suo comportamento armonico. Un giorno tutta la terra sarà popolata da persone straordinarie, in buona salute, di animo buono e intelligenti, e tutto ciò può essere fatto semplicemente attraverso il potere che la natura ha dato alle donne. La natura ha dato alle donne delle capacità che fino ad oggi esse non stanno sfruttando, o tutt’al più sfruttano in maniera estremamente ridotta. Esse devono diventare consapevoli di questo loro potere, e devono sapere che il futuro dell’umanità dipende da loro». (Aïvanhov 2010a:226)
3 Per una panoramica abbastanza esaustiva e attuale cfr. Axness 2012.
4 Leonardo da Vinci (1452-1519), a margine dei suoi bozzetti anatomici, ora raccolti nel Codice Windsor, scriveva: «Una medesima anima governa questi due corpi; e li desideri e le paure e i dolori sono comuni sì a essa creatura come a tutti li altri membri animati. E di qui nasce che la cosa desiderata dalla madre sono trovate scolpite in quelle membra del figliolo. E una subita paura ammazza la madre e il figliolo».
5 Lo psicologo e psicanalista Otto Rank (1884-1939), assistente di Sigmund Freud, nel 1924 pubblica un importante lavoro dedicato al trauma della nascita (Das Trauma der Geburt und seine Bedeutung für die Psychoanalyse), creando così le basi per una riflessione di tipo psicanalitico sul tema della nascita.
6 «La vera educazione di un bambino inizia prima della sua nascita. Ecco perché è molto prima della nascita di suo figlio che la madre, mentre ancora lo porta nel grembo, deve prendere coscienza dei poteri che ha su di lui. Non è sufficiente che ella ami già quel bambino, ma è necessario che impari a utilizzare le potenze dell’amore. Pensando a lui, la madre ha la possibilità di proiettare il suo amore fino alle regioni sublimi, e lì raccogliere gli elementi necessari allo sviluppo fisico e psichico del bambino, per poi infonderli in lui». (Aïvanhov, 2012:102)
7 «Cosa sono i vostri figli? Dei sogni, dei pensieri e dei sentimenti che avete avuto in passato e ai quali ora avete dato carne ed ossa. Ignorate chi eravate in passato? Ebbene, guardate i vostri figli. Essi vi diranno: “Osservateci: veniamo a insegnarvi molte cose su di voi”. Per conoscere la verità sugli esseri, occorre guardare i loro figli. Mi direte forse che non siete sposati e che non avete figli. Anche qui vi sbagliate. I vostri “figli” possono essere anche le vostre azioni, e quindi ogni giorno mettete al mondo dei figli. Gesù ha detto che si riconosce un albero dai suoi frutti. Se i vostri frutti sono aspri, amari o acidi, questo prova che in voi, la madre (il cuore) e il padre (l’intelletto) sono difettosi. L’azione è un figlio che può essere divino solo se il padre e la madre lo hanno concepito divinamente». (Aïvanhov 2010b:63)
8 Gandhi osserva che «dall’elevazione morale e culturale della donna dipende la redenzione e la salvezza del mondo, poiché è nel grembo materno che si forgiano i destini delle nuove generazioni».
9 Aïvanhov è molto chiaro su questo punto quando osserva che: «Anziché permettere che lo Stato continui a spendere migliaia di miliardi per armamenti, ospedali, prigioni e tribunali, consiglierei di occuparsi soltanto delle donne incinta: le spese non sarebbero così elevate, mentre i risultati, sarebbero infinitamente migliori. Chiederei allo Stato di mettere a disposizione dei terreni in zone molto belle, in posizioni particolari, dove far costruire edifici in stili e colori che potrei indicare io stesso. Ci dovrebbero essere anche parchi con una grande varietà di alberi e di fiori, con fontane, giochi d’acqua, … È lì che le donne incinte dovrebbero andare ad abitare per tutto il periodo della gravidanza, nutrite e alloggiate a spese dello Stato. Trascorrerebbero tutto quel periodo nella bellezza, nella poesia, leggendo, passeggiando e ascoltando buona musica, assistendo anche delle conferenze che insegnerebbero loro in che modo vivere il periodo della gestazione: come dovrebbero alimentarsi, ma soprattutto il lavoro che potrebbero fare sul bambino che sta per nascere, utilizzando i loro pensieri e i loro sentimenti migliori». (Aïvanhov 2009a:38)
10 In Olanda, già dal 2010, esiste un’Associazione dal nome Mothers of Humanity, che diffonde i medesimi principi trattati in questo articolo.
11 Per ribadire i concetti che ho esposto finora, rimando agli articoli La donna, madre dell’umanità e Lettera aperta a tutte le donne, contenuti nel mio sito www.gravidanzaconsapevole.org, disponibili anche in inglese e francese.
Bibliografia
Aïvanhov, Omraam Mikhaël (2009a); L’educazione comincia prima della nascita; Prosveta Aïvanhov, Omraam Mikhaël (2009b); La Galvanoplastica spirituale e l’avvenire dell’umanità;
Prosveta
Aïvanhov, Omraam Mikhaël (2010a); L’alchimia spirituale; Prosveta Aïvanhov, Omraam Mikhaël (2010b); Pensieri quotidiani 2011; Prosveta
Axness, Marcy (2012); Parenting for Peace. Raising the Next Generation of Pacemakers;
Sentient Pubblications, Usa.
Bortolotti, Alessandra (2010); E se poi prende il vizio?; Edizioni Il Leone verde
Buchal, Bianca (2014); Gravidanza Consapevole. Il compito della donna: costruire un mondo migliore; Edizioni Bambini nuovi
Ferrari, Gabriella (2005); La comunicazione e il dialogo dei nove mesi; Edizioni Mediterranee Maurer, Willi (2009); Il senso di appartenenza; Aam Terra Nuova Edizioni
Verny, Thomas (1981); Vita segreta prima della nascita; Edizioni Libreria Ecumenica
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