Anandamayi Ma

Anandamayi Ma nacque nel villaggio di Kheora in Tipperah (Bangladesh) il 30 aprile 1896 con il nome di Nirmala Sundari Devi. I suoi genitori appartenevano alla corrente Vaishnava (veneratori di Visnù) della religione induista, pur vivendo in una località in cui la maggioranza delle famiglie era di fede islamica.

All’età di tredici anni fu data in sposa al bramino Sri Ramani Mohan Chakravarty, in seguito noto come Bolanath, (uno dei nomi del Dio Shiva) appellativo donatogli dalla stessa Nirmala. La convivenza effettiva iniziò soltanto nel 1914, tuttavia il matrimonio tra i due non fu mai consumato fisicamente; Bolanath non soltanto accettò la scelta di castità della giovane moglie, ma fu anche il primo a diventare suo discepolo. Nirmala Sundari infatti non ebbe alcun maestro ed iniziò a manifestare già da giovanissima la sua particolare natura e le sue attitudini: era solita recitare numerosi mantra in sanscrito e praticare complicate āsana yogiche per ore intere; in molti hanno affermato che la ragazza cadeva spesso in stati di trance e che in sua presenza si sarebbero verificati diversi fenomeni scientificamente inspiegabili, cosa che contribuì notevolmente a diffondere molto presto la sua fama. A questo proposito testimone oculare della sua capacità di cadere in stato elevato di Samadhi fu Paramahansa Yogananda nel suo libro Autobiografia di uno Yogi. Nel 1918 si trasferì con il marito a Bajitpur.

Il 1922 è noto ai devoti di Anandamayi Ma come l’anno della sua auto-iniziazione avvenuta durante la notte del 3 agosto quando cominciò anche il suo lungo voto di silenzio (che durerà per più di tre anni); quattro mesi più tardi Nirmala iniziò anche il marito, mediante un rito tradizionale. Nel 1924, sempre con il marito, si trasferì a Dhaka e la sua prima apparizione pubblica fu nel 1925 in occasione della Kali Puja, una festa religiosa in onore alla Dea nera del Bengala, che Nirmala fu invitata a condurre. Nel corso della celebrazione, secondo la testimonianza dei presenti, i tratti della giovane religiosa si sarebbero trasformati fino ad assumere per un lasso di tempo le sembianze del volto di Kali. Un simile evento si racconta sia accaduto anche durante una festa di Krishna l’anno successivo. Una volta cessato il voto di silenzio, Nirmala iniziò i suoi lunghi digiuni, intanto cresceva sempre di più il numero dei fedeli e dei pellegrini che si recavano a farle visita e a renderle omaggio (tra i quali anche la sorella Didi ed il fratello Bhaiji) ed intorno a lei si formò una folta comunità spirituale, all’interno della quale, secondo diverse testimonianze, si verificarono numerosi casi di guarigione di malati.

Nel 1926, a Nirmala Sundari Devi fu donato dal fratello e discepolo Bhaiji l’appellativo di Anandamayi Ma, che significa Madre permeata di Gioia, ella sarà dunque nota anche come Mataji e Sri Ma. Il 1927 fu invece l’anno in cui iniziarono i numerosi viaggi per le varie località del nord assieme al consorte ed ai fratelli, visitando tra gli altri luoghi anche Vrindavana, Rishikesh, Hardwar, l’Himalaya e la città santa di Benares mentre nel 1930 iniziarono i viaggi nell’India del sud. Intanto i devoti si diffondevano sempre di più per tutte le regioni della nazione. Nel 1936 ci fu l’incontro con Paramhansa Yogananda, che la ricorderà anche nel suo testo Autobiografia di uno Yogi.

Il 1937 ed il 1938 furono rispettivamente gli anni della morte del fratello Bhaiji e del marito Bolanath, tuttavia i viaggi proseguirono per tutta l’India assieme ad altri discepoli.

Nel 1942 Anandamayi Ma incontrò il Mahatma Gandhi, il cui stretto collaboratore, Sri Jamnalal Bajaj, divenne un fedele devoto. Nel 1944 vi fu un incontro con Sri Prabhu Dattaji Maharaj, un importante guru che la presentò ai capi di diverse congregazioni monastiche che affermarono esplicitamente di riconoscere nelle parole della donna bengalese la quintessenza delle sacre scritture. Nel 1960 Anandamayi Ma incontrò, in due diverse occasioni, il filosofo e Maestro spirituale franco-bulgaro Omraam Mikhaël Aïvanhov, che di lei disse: «Una donna che ha realizzato qualcosa di grande. Senza dubbio lo Spirito è su di lei».

Nel 1950 erano ormai tantissimi i devoti di Anandamayi Ma in varie parti del mondo, ed intorno a lei si formarono oltre 20 Ashram che furono luoghi di pellegrinaggio anche da parte di numerose guide spirituali. Nel 1952 ella diede vita all’annuale Samyan Vrata, ossia una particolare settimana dedicata al ritiro spirituale sotto la sua guida diretta.

Continuò ad insegnare costantemente ai suoi discepoli e a chiunque si recasse a visitarla, l’importanza della meditazione ed il valore dell’Amore divino fino al 27 agosto 1982, data della sua morte.

Libri di Anandamayi Ma

Anandamayi Ma

“Guardando Anandamayi Ma ho sentito che Lei non è un corpo, ma pura Luce.” – Atmananda

Questo libro offre un intimo resoconto della ricerca spirituale di una coraggiosa donna occidentale [conosciuta col nome di Atmananda], che visse con alcuni dei più grandi Santi dell’India moderna. I fatti narrati si svolgono per lo più nella mistica città di Benares. In questo magico contesto ci viene dato un quadro approfondito della sua intensa relazione con quella donna straordinaria che divenne la sua Guru: Sri Anandamayi Ma.Atmananda fu anche strettamente in relazione, per svariati anni, con J. Krishnamurti, con il quale ebbe un rapporto coinvolgente, anche se conflittuale. Nel desiderio, quasi ossessivo, di capire il messaggio di Krishnamurti, Atmananda si spinse in profondità nel cuore della spiritualità indiana, incontrando Sri Ramana Maharshi e altri eccezionali saggi indiani, fino a diventare discepola di Anandamayi Ma.

Questo libro offre al lettore un vero e proprio darshan [esperienza della presenza] di Anandamayi Ma e del modo unico con il quale guidava tutti i suoi devoti verso l’auto-illuminazione. Attraverso il vissuto di Atmananda sarà possibile fare esperienza di cosa significhi compiere un percorso di crescita e sviluppo spirituale sotto la guida di Anandamayi Ma, il cui nome significa Madre permeata di Gioia.

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