LA CORRISPONDENZA TRA I PUNTI CARDINALI, LE STAGIONI E I QUATTRO ARCANGELI, NELL’INSEGNAMENTO DI OMRAAM MIKHAËL AÏVANHOV
di Francesco Mossolin[1]
Tratto da Misli III – 2016
Adonai, Elohei Israel
mimini Michaèl
umismoli Gavrièl
milefanai Uriel
meachorai Refael
ve al roshì, Shekinat El
Mio Signore, Potenza d’Israele
alla mia destra Mikhaël
alla mia sinistra Gabriel
davanti a me Uriel
dietro di me Raphaël
e sulla mia testa, la Shekinà di Dio
Antica meditazione ebraica da recitare prima di addormentarsi, per proteggersi dalle entità negativ
Preambolo
All’alba di ogni nuovo giorno, se volgiamo lo sguardo verso Est, scorgiamo un bagliore, frotte di luci che lentamente avanzano verso di noi sottraendo la volta celeste all’oscurità. Se indugiamo più a lungo in questa direzione i nostri occhi si riempiranno di stupore nel contemplare lo spettacolo che da tempo immemorabile si ripete puntualmente ogni mattino: il sorgere del sole. Ogni giorno l’astro luminoso non manca mai questo importante appuntamento; ogni giorno, da Est, la luce torna a manifestarsi, e tutto rinasce al nuovo giorno.
Col passare delle ore poi il sole continua la sua solitaria marcia nell’immenso blu che lo circonda e quando, dopo una lunga ascesa raggiunge lo Zenit, è a Sud che dobbiamo volgerci per ammirare la sua luce splendente. È questo il momento del giorno in cui la luce raggiunge il culmine della sua intensità; in questo istante i raggi abbaglianti del sole infuocato sembrano arrivare ovunque… a mezzogiorno non c’è spazio per l’oscurità, tutto brilla, tutto risplende.
Superato lo Zenit, il sole riprende la parabola discendente che lo riporta verso un nuovo orizzonte, un’alba per altre terre, ma per noi, che già abbiamo goduto dell’intero giorno, un tramonto, ricco di colori: la quiete dopo le molte attività. È a Ovest che il nostro sguardo si volge per contemplare lo spettacolo del tramonto, quando il sole, dipingendo d’oro tutto il cielo, svanisce e sembra penetrare nella Terra, lasciando nuovamente spazio alle tenebre, all’oscurità.
E di notte? Il sole non lo vediamo e approfittiamo della sua assenza per il meritato riposo. Se però qualcuno, nelle silenziose ore notturne, ci chiedesse dov’è il sole, dovremmo volgerci verso Nord e col dito indicare questa direzione; infatti è questo il punto cardinale che il sole attraversa nel buio della notte.
I Punti cardinali e la croce
Cosa sono i Punti cardinali? Quali le loro caratteristiche? Cosa rappresentano simbolicamente per la Scienza iniziatica?[2]
Sappiamo bene che i Punti cardinali sono alla base del nostro sistema di orientamento. Fin dall’antichità i viaggiatori avevano necessità di punti di riferimento, punti cardine, fissi, che fossero stabili nel tempo e nello spazio, e che permettessero di orientarsi per trovare la rotta verso la meta desiderata. Un albero, una montagna, per quanto stabili e fissi, possono svolgere questa importante funzione solo per brevi tragitti; quando lo spostamento diventa un vero e proprio viaggio, è necessario qualcosa che si trovi “oltre”, ossia che rimanga stabile in ogni parte del nostro pianeta… e gli antichi cercarono questi punti molto lontano, portando lo sguardo oltre l’orizzonte, in alto, verso gli astri luminosi del giorno e della notte. Osservando e studiando i movimenti dei corpi celesti, determinarono la posizione dei quattro Punti fondamentali: il Nord indicato ogni notte dalla Stella Polare, nell’emisfero settentrionale; il Sud che nell’emisfero boreale è indicato dal sole in linea con lo Zenit e, nell’emisfero australe, dalla Croce del Sud, l’Est e l’Ovest indicati dal sole all’alba e al tramonto.
I viaggiatori di un tempo conoscevano bene i Punti cardinali … oggi invece, grazie alle bussole, ai navigatori satellitari e a molti altri strumenti sofisticati, non abbiamo più bisogno di tali conoscenze. Poche persone ormai, anche in una giornata di sole, sanno determinare rapidamente la posizione dei Punti cardinali, mentre un tempo a chiunque bastava uno sguardo fugace verso il sole, per sapere esattamente dove posizionare il Nord, il Sud, l’Est e l’Ovest.
Fu dunque la luce del sole e delle stelle a permettere agli antichi di orientarsi e di muoversi nei loro viaggi e spostamenti, con sicurezza e precisione. Allo stesso modo la conoscenza delle caratteristiche spirituali dei Punti cardinali, ci permette di utilizzare queste “forze” per la nostra evoluzione e per orientarci nel nostro percorso di crescita interiore. Ma cosa rappresentano da un punto di vista simbolico i Punti cardinali?
Noi siamo soliti definire lo spazio in base ai quattro Punti cardinali. Ora, cosa sono i quattro Punti cardinali se non una croce?[3]
Si tratta della croce cosmica con cui l’Eterno creò l’Universo:
Dopo che l’Eterno ebbe stabilito i quattro Punti cardinali, il Nord, il Sud, l’Est e l’Ovest… fece i quattro elementi: il Fuoco e l’Aria, l’Acqua e la Terra, per mezzo dei quali tutte le cose sono state create.[4]
Questa croce cosmica, che è all’origine della Creazione dell’Universo, ha una forma e un significato diverso dalla croce cattolica che, invece, si ricollega alla Croce del supplizio di Gesù poiché, come ci spiega il filosofo Omraam M. A.:
La croce è un simbolo che ha la sua origine nella natura stessa.[5]
In primo luogo, la croce è un simbolo dell’unione dei due principi, ed è perciò un simbolo universale che si ritrova nelle civiltà e nelle religioni più antiche.[6]
La linea verticale rappresenta il principio maschile e la linea orizzontale il principio femminile, quei due principi che sono all’origine di tutta la Creazione. Il principio maschile è associato al Fuoco che sale in verticale e il principio femminile all’Acqua che si espande in senso orizzontale.[7]
Anche l’essere umano è una croce: quando apre le braccia, diventa una croce nello spazio ed entra in relazione con i quattro Punti cardinali; e quando ha lavorato a lungo per purificarsi e santificarsi, è lui stesso, con le sue emanazioni, che può respingere tutto ciò che è negativo e tenebroso.[8]
Possiamo quindi dire che i Punti cardinali rappresentano, attraverso il simbolo della croce, lo Spazio entro il quale l’Universo è stato creato, e che questa croce rappresenta in particolare «quei due principi che sono all’origine di tutta la Creazione».[9]
I Punti cardinali, i 4 Elementi e i 4 Animali sacri
Per proseguire la nostra indagine riportiamo qui un estratto dell’introduzione dal titolo l’Uovo alchemico, dal volume l’Alchimia spirituale di Omraam M. A.. Questo breve brano è un vero e proprio compendio di conoscenze alchemiche:
Dopo che l’Eterno ebbe stabilito i quattro Punti cardinali, il Nord, il Sud, l’Est e l’Ovest, fece i quattro elementi: il Fuoco e l’Aria, l’Acqua e la Terra, per mezzo dei quali tutte le cose sono state create. Li distribuì come segue: il Fuoco, che è caldo e secco, prese posto al Nord, che è freddo e umido. L’Acqua, fredda e umida, fu posta al Sud che è caldo e secco.
L’Aria, calda e umida, fu posta a Est che è come lei, e servì da legame tra il Fuoco e l’Acqua. La Terra, fredda e secca, fu posta all’Ovest, che le assomiglia. Servì anch’essa da legame tra il Fuoco e l’Acqua ed equilibrò l’Aria dell’Est. […] Collocate ora i quattro animali simbolici: il Leone al Nord, l’Uomo a Sud, l’Aquila a Est e il Toro all’Ovest e comprenderete molte cose.[10]
In questo articolo non approfondiremo tutti gli aspetti alchemici e esoterici di questo testo, ma possiamo osservare che in questo brano, ad ogni Punto cardinale vengono attribuite determinate caratteristiche: l’Est caldo e umido, il Sud caldo e secco, l’Ovest freddo e secco e il Nord freddo e umido.
Anche i quattro elementi presentano le medesime caratteristiche: l’Aria caldo e umido, il Fuoco caldo e secco, la Terra freddo e secco e l’Acqua freddo e umido.
Il testo propone le corrispondenze necessarie per l’attivazione dei processi alchemici, ponendo l’Aria nell’Est, la Terra nell’Ovest, perché hanno uguali caratteristiche, il Fuoco a Nord e l’Acqua a Sud, invertendo evidentemente quello che sarebbe il loro naturale domicilio. Per attivare dei processi alchemici è tuttavia necessario mescolare elementi con caratteristiche tra loro opposte, il Fuoco nel Nord, domicilio dell’elemento Acqua, e l’Acqua nel Sud, domicilio dell’elemento Fuoco. Si tratta di corrispondenze valide per il punto di vista alchemico; non a caso lo stesso Omraam. M. A., in tutte le altre conferenze, porrà ogni elemento nel suo consueto domicilio, con il Fuoco a Sud e l’Acqua a Nord. La posizione dei quattro animali simbolici verrà invece chiarita da questo ulteriore testo dello stesso autore:
La croce trova il suo equivalente in molti altri simboli, quali per esempio, la sfinge degli Egizi, che aveva una testa d’Uomo, un corpo di Toro, gli artigli di Leone, le ali dell’Aquila. Questi quattro animali rappresentano la croce formata dai due assi Leone-Aquario e Scorpione-Toro. La tradizione riferisce che in tempi lontanissimi prima della caduta dell’uomo, l’Aquila occupava nello Zodiaco il posto dello Scorpione. La sfinge era quindi una rappresentazione dei quattro elementi, i quali sono pure menzionati nell’Apocalisse sotto la forma dei quattro animali sacri Hayot ha-Kodesh, o Serafini che stanno davanti al trono di Dio e che giorno e notte cantano incessantemente: Santo, Santo, Santo è il Signore Dio onnipotente. La sfinge è la croce e la croce è la radice della materia, i quattro elementi. I primi Padri della Chiesa che erano istruiti nella scienza egizia e non volevano che essa andasse perduta, hanno attribuito a ciascuno dei quattro evangelisti una delle figure componenti la sfinge: a San Matteo il Toro, a San Marco il Leone, a San Luca l’Uomo e a San Giovanni l’Aquila. La sfinge è collegata anche con i quattro Punti cardinali.[11]
Bisogna a questo punto fare chiarezza su alcuni aspetti, in particolare con riguardo alle corrispondenze astrologiche. Abbiamo visto qual è la collocazione corretta in base all’affinità delle caratteristiche (caldo/freddo secco/umido) dei quattro elementi, nei quattro Punti cardinali: Sud-Fuoco, Nord-Acqua, Est-Aria, Ovest-Terra. Anche per gli Animali sacri che si trovano a Sud e a Nord, bisognerà compiere un’inversione, affinché possano trovarsi in correlazione all’elemento corrispondente, avremo quindi il Leone nel Sud-Fuoco e l’Uomo nel Nord-Acqua.
Possiamo approfondire ulteriormente la relazione esistente tra i quattro Animali sacri e i quattro elementi, collegandoli anche all’antica formula degli iniziati egizi: “Sapere, Volere, Osare, Tacere”
I maghi, gli alchimisti, i cabalisti hanno fatto dei quattro elementi il loro principale argomento di studio e spesso li hanno rappresentati sotto forme simboliche, forme incomprensibili fino a quando non se ne scopre il collegamento con i quattro elementi. Il simbolo della croce e quello della Sfinge, come pure quello dello zodiaco, possono essere interpretati soltanto attraverso i quattro elementi. In realtà, però, i quattro elementi, così come li conosciamo sul piano materiale, sono solo l’aspetto più condensato dei quattro elementi divini, la cui radice si trova nella sefira Kether e ai quali la Kabbalah ha dato il nome di Hayot ha-Kodesch, vale a dire Animali sacri che, nella religione cristiana, corrispondono ai Serafini. Questi quattro Animali hanno la forma di un Leone, di un Toro, di un’Aquila e di un Uomo, essendo, fra gli altri, anche l’uomo un animale. Naturalmente ciò non vuol dire che i Serafini abbiano il muso di leone o di toro… È soltanto un modo di presentarli e di far sentire le relazioni sottili esistenti fra loro e vari stati della materia che rappresentano. I quattro Animali li ritroviamo nello zodiaco: sono i segni del Leone, del Toro, dell’Acquario (che è l’immagine dell’uomo) e dello Scorpione (che un’altra forma dell’Aquila). Perché dunque lo Scorpione invece dell’Aquila? Per significare che al momento della caduta dei primi uomini, L’Aquila che simboleggia la forza sessuale sublimata si è trasformata in Scorpione, simbolo della forza sessuale non dominata. L’immagine degli Animali sacri è molto diffusa nell’arte cristiana: la si trova disegnata o dipinta in manoscritti e in affreschi, oppure scolpita nella pietra all’ingresso delle chiese. Ma non è stata spiegata e poche persone suppongono quanto sia ricca di significati. Nella sua preghiera, Salomone cita i quattro Animali sacri quando dice: «Aralim, agite. Ophalim, girate e risplendete. Hayot ha-Kodesch, gridate, parlate, ruggite, muggite». Gli Aralim sono i Troni, i ventiquattro Vegliardi che agiscono sulla terra con i loro decreti. Gli Ophalim sono i Cherubini, le ruote di fuoco in perpetuo movimento. E infine, gli Hayot ha-Kodesch, sono i quattro Animali sacri, i Serafini; ed è a questi che Salomone chiede di gridare, parlare, ruggire, muggire. Quello che grida è l’Aquila, quello che parla è l’Uomo, quello che ruggisce è il Leone e quello che muggisce è il Bue. L’invocazione di Salomone ha un significato molto profondo. Infatti vuol dire, parlate perché io possa sapere, gridate perché io possa volere, ruggite perché io possa osare e muggite perché io possa tacere. L’audace è il Leone, il lavoro nel silenzio lo fa il Bue, la volontà di volare molto in alto è compito dell’Aquila, infine il sapere spetta all’uomo. Il precetto degli iniziati: “Sapere, Volere, Osare, Tacere” proviene quindi da molto lontano, viene dalla conoscenza delle virtù dei quattro Animali sacri.[12]

Osservando lo schema appare evidente che da un punto di vista astrologico c’è una contraddizione, infatti l’Uomo, che rappresenta il segno dell’Acquario, è un segno d’Aria e nello schema si trova in connessione con l’elemento Acqua. Come spiegare questa apparente contraddizione? Il fatto è che, all’inizio dei tempi, simbolicamente, con la “caduta” del genere umano lo Scorpione (segno d’Acqua) ha preso il posto dell’Aquila (segno d’Aria). Questa caduta è stata rappresentata anche dall’involuzione dell’elemento, attraverso il passaggio dell’Aria in Acqua, ossia attraverso una condensazione, una materializzazione.
Ma là dove c’è un’involuzione ci dev’essere anche un’evoluzione a bilanciare l’equilibrio cosmico, così l’Acquario – che evidentemente dal nome e dal simbolo che rappresenta, comprendiamo essere originariamente collegato all’Acqua – si evoluto ed ha preso il posto dell’Aquila, divenendo un segno d’Aria. Prima però della caduta questo simbolo, l’Uomo, l’Acquario, era collegato all’elemento Acqua; solo con la “caduta” dell’Aquila si è evoluto in elemento d’Aria.
Queste corrispondenze ci spiegano il forte valore simbolico ed esoterico dei Punti cardinali, e la ragione per cui in molte culture e tradizioni erano tenuti in grande considerazione, soprattutto quando venivano praticati rituali di vario genere o per compiere atti di magia. Omraam M. A. ci spiega infatti che:
Quando un Iniziato deve cominciare un lavoro, si volge in sequenza verso ciascuna delle quattro direzioni dello spazio; così facendo, traccia una croce per indicare che il suo spirito si accinge ad entrare in attività.[13]
È poiché l’Iniziato comprende la croce vivente, che tutte le Entità luminose rispondono al suo appello e vengono a partecipare al suo lavoro. Questo rito di volgersi verso i quattro Punti cardinali si è perpetuato nella religione cattolica sotto forma del “segno della croce”.[14]
I Punti cardinali e le Stagioni
Come lo spazio, così anche il tempo ha quattro Punti cardinali che sono, nel corso dell’anno, i due Equinozi e i due Solstizi,[15] ciascuno dei quali segna l’inizio di una stagione. I quattro Punti cardinali sono come nodi di forze cosmiche e, in quei periodi, nuove energie fluiscono nell’universo. Ma il fatto che il rinnovamento di quelle forze si verifichi regolarmente ogni anno, non significa che avvenga automaticamente, meccanicamente. No, tutti quei cambiamenti sono prodotti dal lavoro di Entità che hanno il compito di occuparsi delle pietre, delle piante, degli animali e degli esseri umani.[16]
La tradizione iniziatica ha posto ciascuna stagione sotto l’influenza di un Arcangelo: Raphaël regna sulla Primavera, Uriel sull’Estate, Mikhaël sull’Autunno, e Gabriel sull’Inverno.[17]
Nel tempo e nello spazio i Punti cardinali sono dunque nodi di forze cosmiche, abitati da Entità che determinano sul nostro pianeta il cambiamento delle Stagioni nel corso dell’anno. Ma non solo: come detto, esse agiscono in modo diverso anche sull’uomo, ed è nostro compito comprenderne il senso spirituale, per armonizzarsi ad esse e per utilizzare al meglio queste correnti energetiche.
Vedremo quindi cosa succede nel corso dell’anno al nostro pianeta e come queste correnti agiscono sull’uomo quando egli è in sintonia con queste forze cosmiche. Ma prima di proseguire vediamo se tra tutte le corrispondenze scoperte finora c’è coerenza e armonia.
Punto Cardinale | Nord | Sud | Est | Ovest |
Caratteristiche | Freddo – umido | Caldo – secco | Caldo – umido | Freddo – secco |
Elemento | Acqua | Fuoco | Aria | Terra |
Evangelista | San Giovanni | San Marco | San Luca | San Matteo |
Animale Sacro | Uomo | Leone | Aquila | Toro |
Arcangelo | Uriel | Raphaël | Mikhaël | Gabriel |
Stagione | Estate | Primavera | Autunno | Inverno |
Apparirà al lettore alquanto strano che l’Estate sia posta a Nord, associata con l’elemento Acqua, così come forse ci si chiederà il senso delle altre tre corrispondenze (Primavera/Sud/Fuoco; Autunno/Est/Aria; Inverno/Ovest/Terra).
Per comprendere queste apparenti incongruenze dobbiamo ricorrere nuovamente all’Astrologia, in particolare ponendo attenzione all’elemento corrispondente al segno astrologico con cui inizia ogni stagione. Vedremo quindi che la Primavera inizia quando il sole entra in Ariete, un segno di Fuoco; che l’Estate inizia quando il sole entra nel segno del Cancro, un segno d’Acqua; che l’Autunno inizia quando il sole entra in Bilancia, un segno d’Aria e che l’Inverno inizia quando il sole entra nel Capricorno, un segno di Terra.
Indagando ulteriormente tra le corrispondenze legate alle caratteristiche dei 4 elementi, possiamo chiederci che cos’hanno in comune Primavera e Autunno dominate dai due elementi maschili, l’Aria e il Fuoco, e l’Inverno e l’Estate, governate dai due elementi femminili, l’Acqua e la Terra.
Sappiamo che il principio maschile è attivo, emissivo, esso rappresenta la forza creatrice, mentre il principio femminile è passivo, ricettivo e rappresenta le forze formatrici. Dobbiamo quindi comprendere in che modo agiscono queste energie nella natura, nel corso delle 4 Stagioni. Vediamo ad esempio cosa succede in particolare nelle Stagioni dominate da elementi maschili (Fuoco e Aria): a Est l’Arcangelo Mikhaël domina l’Autunno, le foglie cadono, i frutti maturi si aprono per permettere ai semi di disperdersi, c’è dunque un movimento che dal centro va verso l’esterno, si ha la dispersione del seme che in Primavera germoglierà e darà vita a una nuova pianta. L’aria, proprio come l’elemento maschile, non assorbe ma diffonde, è attiva, dinamica, trasporta il seme lontano … Così allo stesso modo l’elemento maschile non assorbe ma disperde, diffonde il proprio seme per fecondare l’elemento femminile.
Anche a Sud, Raphaël domina una stagione di grande espansione: dopo la lunga pausa invernale, le piante tornano a germogliare, i semi si schiudono, di nuovo il movimento è dal centro verso la periferia. Come il fuoco che sale verso l’alto e si espande se trova materiale infiammabile, così in Primavera, la vita, là dove la terra è fertile, si manifesta ed esplode in tutta la sua bellezza e vitalità. In Primavera le piante producono il polline necessario alla fecondazione dei fiori, ed ecco così nuovamente l’elemento maschile in azione: in Autunno con la dispersione dei semi, in Primavera con la dispersione del polline.
Osservando invece cosa succede nella natura durante l’Inverno, ad Ovest, comprendiamo facilmente che in questa stagione il movimento energetico è direzionato verso il centro, va dalla periferia al centro. Tutto rallenta tutto si ferma, tutto sembra morire, mentre in realtà la vita, la nuova vita, si sta condensando nel centro; in questa fase di oscurità la Vita si condensa nel cuore di ogni cosa, per poter poi rinascere in Primavera. Ed è proprio nella terra, nell’elemento Terra che i semi si nascondono e operano questo processo alchemico … la morte apparente dell’Inverno nasconde la preparazione per una nuova nascita. Come il principio femminile accoglie il seme e lo elabora in sé per mettere al mondo il figlio, allo stesso modo, grazie all’energia dell’inverno, Madre Terra accoglie i semi e li custodisce fino al giorno in cui, caricati di nuove energie, potranno germogliare.
Osservando poi l’Estate, a Nord, apparentemente non scorgiamo, come per l’Inverno un movimento di condensazione che dalla periferia va verso il centro, ma al contrario, l’Estate ci sembra il momento dello svago e del divertimento… eppure, mentre questo è vero per noi esseri umani, se osserviamo con occhio distaccato i fenomeni della Natura, scopriremo che l’Estate è il periodo dell’anno in cui la Luce del sole riesce a penetrare più in profondità la materia, accolta da una terra particolarmente ricettiva. È questa luce che permette ai frutti della terra di maturare. La Natura fa penetrare in sé la luce e il calore dei giorni d’Estate per trasmutare la materia, per purificarla, nobilitarla, proprio come quando l’acqua riscaldata dai raggi del sole evapora, purificandosi e trasmutandosi dalla forma liquida alla forma gassosa.
Come una Madre, la Natura accoglie, nel suo grembo, in sé i potenti raggi del sole estivo per sublimare la materia grezza, purificarla e renderla luminosa, splendente: non a caso, secondo la tradizione esoterica, sono proprio le schiere angeliche di Uriel, quelle che dominano l’Estate, a creare, nelle profondità della terra, le pietre preziose.
Questo è dunque il motivo per cui l’Estate è posta a Nord, perché è in questa stagione che la luce riesce a penetrare l’oscurità, per trasformarla, trasmutarla, sublimarla.
I Punti cardinali e le Feste cardinali
Ecco quindi l’importanza di conoscere il valore energetico dei Punti cardinali, infatti:
Percorrendo la fascia zodiacale, il sole attraversa ogni anno i quattro Punti cardinali chiamati Equinozi e Solstizi. Gli Equinozi corrispondono ai due giorni dell’anno solare in cui, mentre il sole incrocia l’equatore, il dì e la notte hanno eguale durata: il 21 marzo e il 21 settembre. I Solstizi corrispondono ai due giorni in cui il sole raggiunge la massima lontananza angolare del piano equatoriale: il 21 dicembre, Solstizio d’Inverno, il giorno più corto, il 21 giugno, Solstizio d’Estate, il giorno più lungo.
Questi quattro punti, Solstizi ed Equinozi, coincidono con le quattro feste dette cardinali: Natale, Pasqua, San Giovanni e San Michele; feste istituite dagli Iniziati per ricordare agli uomini che in quelle date il sole immette nell’universo delle forze particolarmente potenti, forze che gli uomini, se coscienti, hanno la possibilità di utilizzare per la loro evoluzione. L’invio di tali forze è organizzato e regolato da grandi Spiriti che hanno ai loro ordini molti altri spiriti, incaricati di distribuire le energie sulla superficie del pianeta. Una moltitudine di Spiriti si dedicano a questa attività.[18]
Le feste popolari in occasione dell’inizio di ogni stagione erano già presenti negli antichi culti, così come nella tradizione contadina. Il Cristianesimo ha fatto propria questa tradizione, ponendo in corrispondenza di ogni Solstizio ed Equinozio un avvenimento importante: in Primavera si celebra la Pasqua, in Estate si festeggia la notte di S. Giovanni, in Autunno c’è la festa di S. Mikhaël e in Inverno si celebra il Natale. Come vedremo più avanti, ognuna di queste feste, nel suo profondo significato spirituale, è in perfetta armonia con ciò che accade nella Natura.
Le quattro Stagioni, guidate dai quattro Arcangeli, sono dunque in relazione con i quattro Punti cardinali, e quindi esiste una precisa corrispondenza tra le caratteristiche dei Punti cardinali e ciò che accade nella Natura durante le quattro Stagioni. Conoscere le caratteristiche energetiche dei quattro Punti cardinali ci rende coscienti di quale lavoro possiamo compiere su di noi, sintonizzandoci ed entrando in contatto con le energie e le Entità che guidano e governano le quattro Stagioni e i quattro elementi.
Possiamo ora rappresentare in un semplice schema le corrispondenze finora trovate e analizzare in modo più approfondito la loro posizione.

Osservando questa immagine possiamo notare che i 4 elementi (in verde) sono posizionati secondo il loro livello di condensazione, di materializzazione, formando un anello che ruota in senso orario, partendo da Ovest con la Terra, si passa all’Acqua nel Nord, poi all’Aria nell’Est e infine l’elemento più eterico, più sottile e spirituale, a Sud, il Fuoco.
Troveremo anche che in questa corrispondenza Acqua e Fuoco sono opposti e, non a caso: rappresentano infatti, a livello spirituale, il principio maschile il Fuoco – lo spirito che sta in alto – e il principio femminile l’Acqua – la materia, che sta in basso.[19] Tutto ciò che si può realizzare dalle diverse combinazioni di questi due elementi riproduce simbolicamente la scienza che cela in sé i misteri dei due principi.[20]
L’Emisfero australe
Per correttezza di indagine – visto che quando nell’Emisfero boreale è Estate, a Sud abbiamo l’Inverno, e viceversa – ci dobbiamo ora chiedere se tutte queste corrispondenze abbiano la medesima valenza per l’Emisfero australe.
Troviamo una risposta a tale quesito nel momento in cui riconosciamo che il nostro pianeta va considerato come un’unica entità, in cui tutto è collegato. In particolare possiamo osservare come ciò che succede nell’Emisfero boreale influenza e determina le caratteristiche spirituali ed energetiche anche dell’Emisfero australe, per le seguenti ragioni:
Anzitutto dobbiamo ricordare che il 70% delle terre emerse si trova nell’Emisfero Nord, motivo per cui l’estate boreale, ad esempio, è molto più estesa e forte dell’inverno che si manifesta nello stesso momento nell’Emisfero sud; quel 70% di terre emerse rappresenta la grande maggioranza e per tale motivo determinerà con maggiore forza il tipo di “energia” presente in quel momento sulla Terra.
Un altro elemento importante viene dal fatto che, se consideriamo la Terra come un organismo vivente, allora possiamo sostenere che la sua “testa” è il Polo Nord[21], e ciò che succederà in questa zona (Emisfero boreale) influenzerà maggiormente l’intero pianeta. A sostegno di tale affermazione riportiamo un brano di Omraam M. A. in cui afferma che:
Il Polo Nord è una regione dalla quale ci giungono tutte le forze celesti che sono distribuite sulla Terra; tale regione è abitata dagli Esseri più elevati, Esseri purissimi e immortali. Le aurore boreali sono manifestazioni accidentali dell’aura degli Esseri che abitano il Polo Nord. Dal punto di vista spirituale, il Polo Nord è il centro più elevato che esista sul nostro globo.[22]
Aspetti e caratteristiche spirituali dei Punti cardinali e delle Stagioni
L’analisi e lo studio dei quattro Punti cardinali, delle loro caratteristiche e corrispondenze, in particolare con le Stagioni e l’Arcangelo che le presiede, non deve rimanere però una semplice speculazione filosofica, o un mero piacere intellettuale: questo sapere ci deve permettere di conoscere quali caratteristiche energetiche e spirituali possiede ogni stagione per compiere un lavoro interiore nel corso dei 12 mesi. Infatti:
L’agricoltore sa in quale epoca deve arare, seminare, potare, raccogliere… Ma è anche compito di ognuno di noi imparare a lavorare secondo le Stagioni. Salomone dice nell’Ecclesiaste: «C’è un tempo per tutto, un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per estirpare ciò che è stato piantato, un tempo per abbracciare e un tempo per abbandonare gli abbracci, un tempo per abbattere e un tempo per costruire». Queste parole non riguardano unicamente il piano fisico, le attività fisiche, bisogna interpretarle anche da un punto di vista magico, cabalistico. La Cabala spiega come determinare il tempo per ogni cosa, ed è tutta una scienza. In funzione delle Stagioni, nel corso dell’anno c’è un lavoro interiore da svolgere con i quattro elementi, con i quattro Punti cardinali, con i quattro Arcangeli, così come con le pietre preziose, le piante e le entità corrispondenti.[23]
In questa prospettiva vediamo dunque quali sono le caratteristiche energetiche e spirituali di ognuno dei quattro Punti cardinali, e conseguentemente delle Stagioni, per precisare quale sia il lavoro interiore che possiamo compiere in ogni periodo dell’anno:
Est
Da questo Punto cardinale viene la luce del nuovo giorno; l’Arcangelo Mikhaël, il capo delle Milizie Celesti, scaccia le tenebre, separa il giorno dalla notte, la luce dall’oscurità, mentre i bagliori del sole che sorge portano nuovi semi di luce che si diffondono su tutta la superficie terrestre grazie all’immenso lavoro degli Spiriti di Natura e dei Deva.
L’Autunno è posto sotto l’influsso di Mikhaël, l’Arcangelo del sole nella Sefirah Tiphéreth. Il suo nome significa: Chi è come Dio?! Infatti, una tradizione riporta che quando, nel suo orgoglio, Lucifero si dichiarò uguale a Dio, Mikhaël, ergendosi davanti a Lucifero, esclamò: «Chi è come Dio?!». E da quel momento questo fu il suo nome.[24]
La separazione e la selezione sono processi cosmici che avvengono in Autunno, la stagione governata proprio dall’Arcangelo Mikhaël, quando si raccolgono i semi buoni separandoli da quelli cattivi, quando il vento (l’elemento Aria) diffonde i semi per ogni dove. In questa stagione, il 29 settembre, si festeggia S. Michele Arcangelo, che nell’iconografia viene sempre raffigurato con una spada e una bilancia, intento a pesare le buone e le cattive azioni degli uomini, e a separare le anime buone da quelle cattive. L’Arcangelo Mikhaël ci insegna dunque il discernimento, la capacità di selezionare e di separare il puro dall’impuro.
Sta scritto nella Tavola di Smeraldo: «Separerai il sottile dal denso con grande abilità». Ma dove sono questo sottile e questo denso che bisogna separare? Sono soltanto nel crogiolo dell’alchimista, oppure sono nella nostra vita interiore, nei nostri pensieri, nei nostri sentimenti?… Dei quattro Arcangeli, l’Arcangelo Michele è colui che separa le cose. Lo si festeggia alla fine di settembre, perché Egli regna sull’Autunno, periodo delle separazioni, quando i frutti si staccano dall’albero e la scorza dal frutto. La separazione, che è un processo molto importante nell’alchimia, si ritrova anche in tutti i campi della vita e, a seconda dei casi, si chiama pulizia, selezione, decantazione, purificazione, ma anche liberazione.[25]
Rivolti verso questo Punto cardinale, al momento del sorgere del sole, che molte tradizioni religiose e spirituali, e molti Maestri, consigliano di praticare la propria meditazione quotidiana, poiché da Est, ogni giorno, rinasce e risorge la Luce, ed è questa rinascita che deve compiersi ogni mattino anche dentro di noi. La luce del sole che sorge purifica, rigenera, ricarica, armonizza e permette di avvicinarsi sempre più al Mondo divino.
Cosa c’è di più bello e di più essenziale della nascita del giorno? Direte che la vostra presenza non cambierà nulla: il sole sorgerà che voi ci siate o meno. Certo, il sole non ha bisogno di voi per apparire all’orizzonte, ma siete voi che avete bisogno di lui, perché esiste una relazione tra gli avvenimenti della natura e quelli della vostra vita interiore. Quando saprete come guardare il sole sorgere, nell’istante in cui si sprigiona il primo raggio, sentirete tutte le forze pure e luminose entrare in azione e capirete quanto è importante lavorare con esse affinché il giorno si risvegli anche nella vostra coscienza.[26]
Questo invito alla selezione e al discernimento, alla separazione del sottile dallo spesso, oltre che all’alba, è un’opera che possiamo compiere con maggior profitto nei mesi autunnali, sotto la guida dell’Arcangelo Mikhaël. In questa stagione possiamo infatti fare un’analisi della nostra esistenza portando alla luce tutti gli aspetti del nostro essere, per selezionare quelli buoni da quelli nocivi. Gli aspetti buoni, proprio come dei semi, li conserveremo per piantarli nel giardino della nostra Anima, affinché un nuovo ciclo abbia inizio.
Ecco quindi cosa dobbiamo imparare dall’Arcangelo Michele: la selezione, cioè il discernimento, l’apprendere a separare il puro dall’impuro, l’utile dall’inutile, il nocivo dal salutare, la cosa morta da quella viva. La causa di tutte le sventure è proprio la mancanza della capacità di discernimento.
Le forze presiedute dall’Arcangelo Michele sono forze di equilibrio, di giustizia, quindi di discernimento tra il buono il cattivo, per poter liberare ciò che è bene e trasformare ciò che è male. Ma il bene e il male sono così strettamente uniti che non li si può separare prematuramente senza provocare lacerazioni. L’arte di separare i contrari è la cosa più difficile che ci sia; ed è in natura che, da sempre, gli Iniziati si sono istruiti in quest’arte. Non è facile separare la noce del suo mallo, ma la natura sa come farlo: essa lascia maturare il frutto, il mallo si apre da solo e la noce si libera. Lo stesso dicasi per il bambino nel ventre di sua madre: esso è strettamente collegato alla madre non lo si può strappare prematuramente, altrimenti sarebbe la morte per entrambi. Se invece si aspetta, il frutto giunge a maturazione e, quel punto, si può recidere il legame che univa madre e bambino. Questa separazione rappresenta il simbolo della maturità.[27]
Sud
L’Arcangelo Raphaël domina questo Punto cardinale e porta in sé il Fuoco della guarigione, quella guarigione che otteniamo quando le energie vitali fluiscono liberamente in tutto il nostro corpo, quelle stesse energie che attraversando Madre natura si manifestano nei mille e mille fiori, e nella moltitudine di piante che in Primavera sembrano rinascere a nuova vita.
Le energie spirituali che fluiscono quando il sole è a mezzogiorno sono forti e potenti, come quelle primaverili, ed esse purificano, guariscono e armonizzano. Nonostante ciò, in piena Estate, quando il sole a mezzogiorno diviene fuoco, il suo effetto di purificazione è troppo forte, motivo per cui non è consigliabile esporsi alla sua luce nelle ore centrali di questa stagione.
Le energie che dominano il Sud, proprio come avviene in Primavera, sono quelle della gioia, della rinascita. In Primavera la Natura è nel massimo del suo splendore, così come il sole a Sud è nel massimo della sua manifestazione. Non a caso in questo momento dell’anno si festeggia la Pasqua, la risurrezione di Gesù, la rinascita.
L’Equinozio di Primavera, il 21 marzo, è sotto l’influsso dell’Arcangelo Raffaele. È Raffaele che dà alle Entità a lui sottoposte l’ordine di lavorare sulla vegetazione e di inviare ovunque forze di crescita e di rigenerazione.
L’Arcangelo Raphaël vive nella sfera di Mercurio. Il suo nome significa: Dio guaritore. Questo Arcangelo e gli Angeli che sono ai suoi ordini hanno l’incarico di lavorare sulla forza divina in modo da renderla curativa. Gli altri Arcangeli preposti alle altre Stagioni danno alla forza divina un’altra lunghezza d’onda e trasmettono a questa forza altre virtù. Gli antichi che volevano conoscere la scienza di Raphaël sceglievano determinati giorni e formule per collegarsi a Lui; ed è così che sono state fatte loro delle rivelazioni riguardanti le caratteristiche delle piante. Il dio greco della medicina, Esculapio, era collegato a Mercurio, e non è quindi a caso che il caduceo di Mercurio sia rimasto da millenni il simbolo della medicina. Ecco perché, all’avvicinarsi della Primavera, dovete pensare a collegarvi con l’Arcangelo Raphaël per chiedergli di rivelarvi i segreti delle piante, dei semi e dei fiori, allo scopo di beneficiare dei buoni influssi che essi contengono e diffondono attorno a sé. In Primavera la natura rinasce, ricordando all’uomo che anch’egli deve resuscitare, non fisicamente – il che non sarebbe proprio possibile – ma spiritualmente. Come la linfa sale nella vegetazione per rigenerarla, così l’uomo deve lavorare affinché la linfa spirituale penetri in lui per vivificare sui corpi sottili. La grande festa cristiana della Primavera è la festa della Pasqua che commemora la resurrezione del Cristo: si congiungono così la vita della natura con quella dell’anima.[28]
La rinascita, il rinnovamento, la resurrezione, sono quindi i processi interiori che la Primavera ci spinge a compiere dentro di noi, con il nostro corpo fisico e tutti i nostri corpi sottili.
Ovest
È Gabriel, l’Arcangelo dell’Annunciazione, a presiedere l’Ovest, e se volti verso questo punto cardinale osserviamo attentamente un tramonto, scopriremo che questa manifestazione della natura nel suo aspetto spirituale rappresenta la discesa del Principio cristico nella materia. Ed è proprio ciò che avviene durante l’Inverno: esteriormente la natura si spoglia di ogni sua bellezza; la luce e lo splendore che manifestava in Primavera sembrano essere svanite, mentre in realtà è in atto una concentrazione e condensazione delle forze vitali, nelle radici e nei semi nascosti sotto terra. Nell’oscurità la Natura si ricarica di nuove forze, di nuove energie che daranno l’impulso per una nuova nascita, una futura Primavera, simbolicamente rappresentata dalla nascita del Cristo. In questa stagione infatti si festeggia proprio una nascita, la venuta al mondo del bambino Gesù. Ma questa nascita è stata possibile solo grazie alla discesa nella materia del Principio cristico, della Luce.
Così, contemplando il tramonto, si percepisce che il sole non sta svanendo ma sta penetrando Madre Terra per fecondarla, per far sì che il Principio cristico possa rinascere in Lei.
L’Inverno ha inizio nel momento in cui il sole entra nella costellazione del Capricorno. Simbolicamente, il Capricorno è legato alle vette, ai picchi rocciosi, ma anche alle caverne profonde, alle grotte che si aprono nelle viscere della Terra. È nelle proprie viscere che la donna porta e forma il bambino, ed è ancora nelle viscere, nel centro Hara, che il Cristo-Bambino si forma in noi. Durante il resto dell’anno, la natura è in grande attività, ma all’avvicinarsi dell’Inverno molti lavori si fermano, i giorni si accorciano, le notti si allungano, ed è il momento della meditazione, del raccoglimento. È questo acquietarsi di tutta la natura che ci permette di penetrare nelle profondità del nostro essere e di trovare le condizioni per la nascita del Fanciullo divino.[29]
L’inverno è dunque un buon momento per ritornare in se stessi, per condensare e cristallizzare il lavoro interiore svolto nel corso dell’anno; è anche un buon momento per iniziare nuovi progetti e cominciare nuove attività.
Nord
Rivolti verso questo punto cardinale, non vedremo mai la luce del sole manifestarsi. È dunque l’oscurità ad abitare questo punto cardinale? Non ci sono forze di Luce che abitano il Nord? Naturalmente invece ci sono, e sono guidate e sostenute dall’Arcangelo Uriel: sono forze potenti, tanto da riuscire a penetrare la materia, purificarla e sublimarla. Proprio come avviene d’Estate quando la luce infuocata del sole è così forte che penetra tutta la natura e porta a maturazione i frutti acerbi e costringe gli uomini a spogliarsi dei molti vestiti che proteggevano i loro corpi nei mesi invernali.
Queste forze luminose agiscono molto in profondità, là dove sono le tenebre. Per questo talvolta sono state attribuite a Uriel caratteristiche infernali o legate al piano sessuale, mentre in realtà esistono diversi tipi di fuoco sotterraneo: c’è quello infernale, quello sessuale, ma il Fuoco di Uriel è un Fuoco spirituale, proviene dai raggi del sole che hanno penetrato la Terra, è un Fuoco capace di purificare la materia, di sublimarla creando, per esempio, le pietre preziose, i metalli nobili.
La letteratura tradizionale di tutti i paesi contempla un gran numero di racconti e narrazioni mitiche in cui si vedono darsi battaglia le forze della Luce e quelle delle tenebre … Ebbene, verso il 21 giugno, al Solstizio d’Estate, entriamo nel periodo in cui la luce è vittoriosa. Qualche giorno dopo, il 24 giugno, si celebra la festa di San Giovanni, in occasione della quale si usa accendere fuochi tutta la notte. Il Solstizio d’Estate è sotto il dominio dell’Arcangelo Uriel. La Chiesa ha trascurato questo Arcangelo. Dal momento che menziona Gabriel, Raphaël e Mikhaël che presiedono alle tre feste cardinali del Solstizio d’Inverno e degli Equinozi di Primavera e Autunno, ci si chiede perché ha fatto passare sotto silenzio Uriel. Uriel è l’Angelo della Luce: il suo nome significa: Dio è la mia Luce. La festa di San Giovanni si celebra nel momento in cui il sole entra nel segno del Cancro – segno dominato da Venere – e ciò non è dovuto al caso, poiché quella di San Giovanni e la festa del Fuoco, del calore che fa maturare i frutti e tutte le cose. Durante l’Estate tutta la natura è infuocata. Ma questo Fuoco e anche quello dell’amore fisico, sensuale, ed è cosa nota che in certi paesi la notte di San Giovanni dà via libera a eccessi sessuali di ogni genere. Questo è senza dubbio il motivo per cui la Chiesa ha preferito non celebrare l’Arcangelo Uriel e la festa dell’Estate.
Se l’uomo è cosciente e attento durante questo periodo del Solstizio d’Estate in cui la Luce e al massimo della sua potenza e le tenebre indietreggiano, vi sono offerte grandi possibilità di sferrare attacchi contro le tenebre interiori, con la speranza di vincerle. Quando le notti si allungano nuovamente, la luce si indebolisce e si fanno più forti le influenze che riducono e rallentano la circolazione di tutte le correnti vitale. Non è più tempo di intraprendere simili lavori. Non vi sono più le stesse condizioni interiori ed esteriori per affrontare le forze ostili. Nel periodo del trionfo della luce, invece, se alcuni vogliono veramente fare un lavoro importante per il mondo intero, lo possono fare: se sono già riusciti a risolvere i loro problemi personali, hanno il diritto e persino il dovere di andare oltre.[30]
L’Estate, con le energie dell’Arcangelo Uriel, ci permette di compiere un lavoro di approfondimento e di maturazione, ci permette di purificare e sublimare consapevolmente le energie della natura inferiore, delle personalità.
Conclusioni
L’argomento trattato in questo articolo meriterebbe di essere ulteriormente approfondito, ma ci auguriamo di aver dato elementi sufficientemente chiari per una prima comprensione del valore energetico e spirituale dei Punti cardinali e delle Stagioni.
Possiamo infine concludere che le caratteristiche delle Stagioni e dei Punti cardinali sono determinate, anche esotericamente, dalla Luce del sole: nell’analisi delle qualità energetiche di ogni Punto cardinale abbiamo anzitutto ricercato le possibili corrispondenze con i quattro Elementi, con gli Arcangeli, con gli Animali sacri, ma soprattutto con le quattro Stagioni. E cos’è infatti che determina il passaggio da una stagione all’altra?
La qualità della Luce del sole che giunge sulla Terra. È la Luce del sole che determina le caratteristiche e le peculiarità di ogni stagione e per analogia anche quelle dei Punti cardinali. Il sole che, come sostiene Omraam M. A., è la migliore manifestazione del Principio divino sulla Terra, è anche l’origine, la Sorgente di tutti i mutamenti stagionali.
L’immagine della perfezione è il sole; e se lo prenderete come modello, nel desiderio di illuminare, riscaldare e vivificare tutte le creature come fa lui, vi trasformerete in profondità. La vostra luce, il vostro calore e la vostra vita non eguaglieranno mai quelli del sole, è evidente, ma il solo desiderio di acquisirli vi proietterà nelle regioni celesti dove compirete prodigi. Sarà il desiderio di donare la luce, il calore e la vita del sole a rendervi più luminosi, più calorosi e più vivi.[31]
Attraverso i suoi raggi luminosi, le Entità angeliche giungono sulla Terra per compiere un lavoro straordinario su tutta la Natura e su tutti gli esseri viventi.
Così, rivolgendosi ogni mattina ad Est, verso il sole nascente, meditando e contemplando la sua Luce, possiamo entrare in contatto e in armonia con quelle correnti cosmiche che dirigono e governano l’evoluzione nostra e quella del nostro pianeta. Meditare sul sole nascente significa collegarsi alla Sorgente da cui tutto ha origine.
Note
La foto ritrae la volta della chiesa di Torcello (Venezia)
[1] Francesco Mossolin è segretario e cofondatore della Fondazione Omraam Onlus, e direttore responsabile della Casa editrice Stella Mattutina Edizioni. Da diversi anni svolge studi e ricerche sull’Insegnamento di Omraam Mikhaël Aïvanhov.
[2] Per rispondere a queste domande trarremo indicazione principalmente dall’Insegnamento del filosofo e pedagogo Omraam Mikhaël Aïvanhov, che nelle sue numerose conferenze ha più volte affrontato l’argomento portando luce e chiarezza sul significato spirituale dei Punti cardinali e delle Stagioni.
[3] Aïvanhov, O. M., Cercate il Regno di Dio e la sua Giustizia, Prosveta, p. 425, 2005.
[4] Aïvanhov, O. M., L’Alchimia spirituale, Prosveta, pp. 9-10, 2010.
[5] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2007, (13 dicembre), Prosveta, 2006.
[6] Aïvanhov, O. M., Cercate il Regno di Dio e la sua Giustizia, Prosveta, p. 425, 2005.
[7] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2007, (13 dicembre), Prosveta, 2006.
[8] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2013, (26 gennaio), Prosveta, 2012.
[9] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2007, (13 dicembre), Prosveta, 2006.
[10] Aïvanhov, O. M., L’Alchimia spirituale, Prosveta, pp. 9-10, 2010.
L[11] Aïvanhov, O. M., Il linguaggio delle figure geometriche, Prosveta, pp. 130-131, 2008.
[12] Aïvanhov, O. M., I frutti delll’Albero della Vita, Prosveta, pp. 86-87, 2006.
[13] È interessante notare che questa corrispondenza tra Punti cardinali e Arcangeli è la medesima che ritroviamo nella preghiera di protezione ebraica riportata all’inizio dell’articolo. Infatti se posizioniamo davanti a noi Uriel, alla destra Mikhaël, a sinistra Gabriel, e dietro di noi Raphaël, e supponiamo di essere rivolti a Nord, vedremo che la disposizione è esattamente la medesima: davanti a noi il Nord con Uriel, a destra l’Est con Mikhaël, a sinistra l’Ovest con Gabriel, dietro il Sud con Raphaël.
[14] Aïvanhov, O. M., Cercate il Regno di Dio e la sua Giustizia, Prosveta, p. 425, 2005.
[15] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2008, (25 dicembre), Prosveta, 2007.
[16] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2016, (21 marzo), Prosveta, 2015.
[17] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2010, (21 dicembre), Prosveta, 2009.
[18] Aïvanhov, O. M., I frutti dell’albero della vita, Prosveta, pp. 231-232, 1995.
[19] Nella tradizione esoterica i due principi sono anche rappresentati con due triangoli speculari, uno con la punta rivolta verso l’alto e uno con la punta rivolta verso il basso.
[20] Potremmo ora chiederci se esistono altre corrispondenza e, analogie e, partendo dai 4 Arcangeli, troveremo che ognuno di essi è collegato ad una Sephira nell’Albero della Vita, e che ogni Sephira è collegata ad un pianeta: Uriel si trova in Malkout il cui pianeta è la Terra, Gabriel in Iesod il cui pianeta è la Luna, Raphaël in Hod il cui pianeta è Mercurio e Mikhaël in Tiphéret il cui pianeta è il sole. Questi quattro pianeti sono nuovamente collegati a un elemento, la Terra all’elemento Terra, la Luna all’Acqua, Mercurio all’Aria, il sole al Fuoco. Lasciamo al lettore il piacere di sviluppare ulteriori approfondimenti su queste corrispondenze.
[21] Un po’ come dire che al Polo Nord c’è il chakra della Corona e, anche da un punto di vista scientifico, «rispetto al Campo geomagnetico della terra, le linee di forza del campo magnetico terrestre entrano nell’emisfero nord (emisfero boreale) ed escono dall’emisfero sud (emisfero australe)». (cfr.: https://it.wikipedia.org/wiki/Campo_geomagnetico).
[22] Aïvanhov, O. M., L’Alchimia spirituale, Prosveta, p. 184, 2010.
[23] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2009, (22 settembre), Prosveta, 2008.
[24] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2014, (22 settembre), Prosveta, 2013.
[25] Aïvanhov, O. M., La libertà, vittoria dello Spirito, Prosveta, p. 67, 1996.
[26] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2015, (26 giugno), Prosveta, 2014.
[27] Aïvanhov, O. M., I frutti dell’Albero della Vita, Prosveta, pp. 236 -237, 1995.
[28] Aïvanhov, O. M., I frutti dell’Albero della Vita, Prosveta, pp. 232-233, 1995.
[29] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2007, (21 dicembre), Prosveta, 2006.
[30] Aïvanhov, O. M., Dall’uomo a Dio, Prosveta, p. 130, 2004.
[31] Aïvanhov, O. M., Pensieri quotidiani 2015, (6 giugno), Prosveta, 2014.